La Salernitana perde il big-match contro il Catania ma resta ancora al comando della classifica, seppur in coabitazione con il Benevento. I siciliani nel frattempo hanno accorciato in vetta, arrivando ad un solo punto dalla coppia che guida la graduatoria. I campani ora non devono perdere la bussola, così come l'ambiente non deve deprimersi eccessivamente per una sconfitta che era anche da mettere in preventivo. Era una partita da tripla, se l'è aggiudicata la squadra di Toscano.

Il campo però, nel primo tempo, ha detto che le squadre si equivalgono, il match era estremamente equilibrato, anzi i granata forse si sono fatti preferire sul piano del gioco e della personalità, con buone trame di gioco e qualche azione ben costruita che però non è stata rifinita a dovere, anche per merito della difesa del Catania, di fatto la più forte del campionato. Il match si è sbloccato per una prodezza balistica di un calciatore singolo, che in questa categoria fa la differenza. Poi la Salernitana non ha saputo reagire ed ha rischiato un ko più pesante. Ma era normale concedere le occasioni che i rossazzurri hanno avuto, quando sei sotto e non riesci a recuperare ti esponi alle ripartenze.

Di fronte d'altronde c'era una squadra molto forte. Ma i granata non sono da meno, il record di punti ottenuti prima della gara del Massimino sono indicativi. La Salernitana nella sua storia ha costruito squadre forti e non è mai riuscita ad ottenere questi risultati. Non può essere solo frutto del caso e della fortuna. Poi è chiaro che alcune lacune sono evidenti ma questo vale anche per Catania e Benevento. Con una differenza sostanziale che molti provano a omettere: i granata sono una squadra costruita da zero solo tre mesi fa (con quattro giocatori, due dei quali titolarissimi, Ferraris e Tascone, arrivati un mese e mezzo fa), le altre due sono già rodate, hanno lo stesso allenatore dello scorso anno e la stessa base. Eppure i campani con tutti i limiti del caso sono lì a battagliare con gli stessi punti. Quindi non è il caso di deprimersi così come non era il caso di esaltarsi fino a due giorni fa. La C resta difficile, a dimostrazione del fatto che non è automatico vincere il campionato costruendo uno squadrone, il Catania prova a salire in B da dieci anni senza riuscirci, ci aveva messo tanto tempo anche il Benevento

Sezione: Editoriale / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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