Passano i mister, ma non il copione. Chi ha l'obbligo di vincere deve cambiare modus operandi

“Siamo corti in diverse zone del campo. Tutti sanno cosa serve per completare la rosa. La speranza è che i rinforzi arrivino quanto prima”. Parole e musica di Giuseppe Raffaele. L’allenatore della Salernitana non usa troppi giri di parole. Perchè gli arrivi di Ubani, Knezovic e Liguori hanno sì allargato le rotazioni ma restano diversi i reparti in cui c’è bisogno di nuovi elementi.

In pratica si è verificato quanto accaduto già nel recente passato con Davide Nicola e Paulo Sousa che, a differenza di tanti colleghi, rimarcò l'inadeguatezza dell'organico un mese e mezzo prima dell'inizio della stagione. Nemmeno la ifoseria è soddisfatta: ad oggi investimenti pochi, cedere prima di acquistare e calciatori che si sono infortunati anche perchè sono stati "costretti" a scendere in campo non al top della forma a causa della totale assenza di alternative.

Se in porta c’è la volontà di mettere le mani su un altro estremo difensore esperto (Pisseri è nome caldo), ora gli occhi sono tutti sulla difesa. Capomaggio si è adattato a fare il centrale ma è lì che per Raffaele serviranno due rinforzi. Capuano è il primo nome ma la trattativa va per le lunghe e non è arrivato alcun rilancio da parte della società. Incomprensibile. Come abbiamo detto più volte anche Ferrari valuterebbe con piacere il ritorno, ma da Faggiano pare non sia arrivata nessuna chiamata. Altro mistero.

 In mezzo al campo ruota tutto intorno a Tascone. Il calciatore vuole solo la Salernitana ma ora c’è il muro del Cerignola da superare con l’offerta da 100mila euro promessa da settimane ma non ancora diventata realtà. Sulle corsie invece, Longobardi è il prescelto ma c’è da fare i conti con il caos societario che ha inghiottito il Rimini. In attacco non si escludono sorprese. “Per vincere i campionati servono cinque punte di livello”. Con Inglese, Ferrari, Liguori e Achik la Salernitana è a quota quattro. Si proverà a stringere per un altro bomber e la sensazione è che si aspetterà il valzer delle punte di fine mercato. Con tutto il rispetto, dunque, il quinto non può essere Vinciguerra.