Una vittoria memorabile. I tre punti conquistati in casa della Lazio, che hanno sicuramente un sapore speciale per il recente passato targato Lotito, rappresentano certamente un momento che rimarrà indelebile nella storia della Salernitana. La prima vittoria esterna contro una big nel recente trascorso granata, contro una delle squadre più in forma fino a domenica scorsa e soprattutto tre reti segnate alla allora seconda migliore difesa d'Europa, detentrice di sei cleen sheet stagionali e soprattutto oltre 600 minuti di imbattibilità in campionato. Tutte statistiche che fortificano ancora di più l'impresa degli uomini di Nicola che nel secondo tempo hanno sfoderato una gara perfetta, demolendo poco a poco la squadra di Sarri, con le sue stesse armi. 

Una vittoria però che deve restare tale e soprattutto circoscritta alla gara in terra capitolina, senza ripercussioni sulla squadra se non sul morale: il pericolo di ripetere il post Juventus-Salernitana, con una squadra superficiale e troppo leziosa, oltre che troppo consapevole dei proprio mezzi, è dietro l'angolo. Non si deve pensare assolutamente di avere già i tre punti in tasca contro una Cremonese ultima in classifica: la squadra di Alvini infatti ha sempre ben figurato, anche contro le big, raccogliendo molto meno di quanto dimostrato sul terreno di gioco. Il tecnico grigiorosso è un abile stratega e sicuramente starà preparando la gara nei minimi particolari, come è suo solito fare. La gara con il Lecce all'Arechi e con il Sassuolo in terra emiliana sono la conferma di come la Salernitana sia facilmente suscettibile a voli pindalici post grandi prestazioni: Nicola lo sa e sta lavorando sulla mente e sulla psiche dei calciatori, effettivamente rinvigoriti dalla roboante vittoria contro le Aquile di Lotito. 

Mancano tre gare all'appello, prima dello strano giro di boa che anticipa il periodo natalizio e ci prepara ad un anomalo mondiale in Qatar: tre gare in cui massimizzare la posta in palio, con 9 punti a disposizione dai quale ricavarne almeno 7 per poter confermare le ambizioni di una squadra sempre più coesa e compatta dietro un tecnico capace di rispondere sul campo alle critiche sugli spalti e dal divano. Cremonese, Fiorentina e Monza prima di fermarci e poter riflettere su quale sarà il campionato della Salernitana: chiudere le prime 15 giornate con 20 o più punti in cascina potrà voler dire tanto, anche per le mire espansionistiche di patron Iervolino che, potrebbe, e utilizziamo il condizionale, fare "una pazzia" nel pazzo mercato di Gennaio e regalare qualche altro colpo ad effetto per rendere ancora più competitiva la squadra granata. Chiudere a 23 punti sarebbe l'apoteosi e potrebbe voler dire "alziamo" ancora più l'asticella. Ma anche venti punti, con una vittoria e un pari, partendo proprio da domenica contro la Cremonese, testimonierebbero la bontà di un progetto che gara dopo gara prende sempre più forma. Ma ora basta andare troppo in la con la mente e con i calcoli: domenica c'è la Cremonese che va affrontata e soprattutto battuta sul campo, per poi andare a Firenze a cuor leggero a giocarsi la gara guardando i viola dall'alto in basso. Piedi per terra e testa alla Cremonese: e che l'effetto Juventus sia solo un brutto ricordo di inizio autunno. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 03 novembre 2022 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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