Una squadra mal assortita, composta da buone individualità ma non molto ben amalgamata rispetto alla filosofia tecnico-tattica del suo allenatore. E' questa la sentenza che oggi molti tifosi e addetti ai lavori decretano sull'attuale situazione in cui versa la Salernitana. Una squadra senza anima, senza coesione, senza rabbia agonistica e con molti giocatori "fuori ruolo" o non allineati allo stile ed alla mentalità di Davide Nicola. Ma facciamo un passo indietro e partiamo dall'inizio. 

Nicola ha fatto una preparazione con una squadra mutata nel 90% dei giocatori già a fine agosto, quindi in poche parole non ha fatto la preparazione, sia a livello fisico che soprattutto tecnico-tattico. Man mano che arrivavano pedine importanti, altre le perdeva strada facendo, come Bohinen e Lovato. A queste defezioni, concretizzatesi strada facendo, si sono aggiunte nel tempo alcune perdite importanti, come Ederson, Verdi e soprattutto Djuric, molto apprezzati ed essenziali per l'interpretazione tattica del tecnico piemontese. Nel periodo di ripresa della preparazione infra e post mondiale invece, il tecnico piemontese non ha avuto a disposizione alcuni calciatori impegnati nelle nazionali, vedi Dia, Coulibaly, Piatek, oltre a subire gli infortuni di Mazzocchi, Sepe e Maggiore. 

Dal canto suo Morgan De Sanctis, alla prima vera esperienza, ha mostrato tutti i limiti del suo modesto know how da direttore sportivo, concludendo trattative semplici ma poco avvezze alla causa granata. Con il budget a disposizione avrebbe dovuto e potuto fare di più, ma questo non è avvenuto. Non si è riusciti nemmeno a soddisfare qualche richieste specifica di Nicola, con il quale anzi si è intrapresa una battaglia personale anomala, una sorta di guerra fredda, che ha portato solo male alla Beneamata. Questa divergenza di vedute tra il diesse, e anche il patron, ed il tecnico è oggi palese nella morfologia della squadra: un Candreva adattato a destra ma che non ha più fiato e gamba con una riserva come Sambia impalpabile. Calciatori non adatti alla difesa a tre per lentezza e predisposizione. Nessun ricambio in mediana e nessun sostituto naturale di Ederson, cosi come nessun play vice-Bohinen. Infine nessuna punta fisica alla Djuric, Tutti elementi presenti lo scorso anno ed essenziali al gioco di Nicola ed alla tanta insperata salvezza.  

La Salernitana oggi paga una Guerra fredda tra tecnico e diesse, tra acquisti e gestione della rosa a disposizione. La colpa non è mai di uno solo, sia chiaro, ed è anche giusto che a pagare non sia soltanto Davide Nicola, come stava avvenendo nel focoso post partita di Atalanta-Salernitana. Facciano il doveroso mea culpa tutti, affinché gli errori di quest'anno, che speriamo non pregiudichino nulla, non vengano ripetuti anche il prossimo anno. Non chiediamo in fondo la luna, chiediamo solo di non essere umiliati come successo abbastanza spesso di recente. Grazie

Sezione: Editoriale / Data: Gio 26 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
vedi letture
Print