Parliamoci chiaro: quando una squadra è penultima in classifica le colpe non vanno ricercate solo nell’allenatore. Delle strategie dell’ultimo mercato ne vogliamo parlare? Vogliamo discutere del budget messo sul piatto per la campagna acquisti? Aggiungiamo la discutibile gestione di alcuni casi registrati dall’estate ad oggi? Vedi ad esempio il caso Paulo Sousa molto vicino al Napoli che poi ha dirottato la scelta su Garcia. Ci mettiamo dentro anche l’altro caso legato a Dia verso la fine mercato fino agli ultimi giorni, tra sparizioni, ritorni e infortuni immaginari.

Insomma questi indizi bastano per disegnare il marasma generale che regna dentro e fuori dal campo e troviamo anche le motivazioni di una classifica da retrocessione diretta. Ma troviamo anche il positivo in mezzo a tanta confusione, ovvero la prestazione nei primi sessantacinque minuti della Salernitana. Certo non gli ultimi in cui si è registrato un crollo verticale della squadra. Salviamo anche la prestazione di Kastanos, uno tra i pochi ad aver giocato una gara di buon intensità, con coraggio e grinta. Salviamo lui, non di certo un risultato pesante che aggrava la classifica e la posizione dell’allenatore che in caso di debacle a Monza rischia davvero di saltare.

Ripetiamo il concetto a chi non fosse chiaro, la situazione di una classifica precaria della Salernitana non è riconducibile al solo allenatore. È giusto che tutti si prendano le rispettive colpe, ma che facciano in fretta per ricompattare un giocattolo che si sta rompendo. La piazza aspetta risposte già dalla prossima partita contro l’ex Palladino, uno che ha fatto faville in maglia granata un po’ di anni fa ed ora potrebbe giocare un brutto scherzo alla Salernitana.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print