L'editoriale di oggi non può che aprirsi con una riflessione su quello che è stato il tema della settimana: le restrizioni imposte ai tifosi granata in vista della partita all'Olimpico di domenica pomeriggio. Potremmo dire ancora una volta che è una sconfitta clamorosa per lo sport, che troppi soloni si riempiono la bocca parlando di "calcio della gente" per poi prevedere tessere, schedature, divieti e chiusure. In realtà, dopo giorni di chiacchiere, scontri e riflessioni, si rischierebbe soltanto di essere retorici e ripetitivi. Non ci voleva la discutibile decisione del Questore di Roma per capire che questo calcio malato voglia allontanare in ogni modo la gente dagli spalti, quella componente che consente ancora ad un pallone sgonfio e poco credibile di rotolare ancora.

E' fin troppo evidente che le stesse società, in fondo, non abbiano intenzione di combattere spezzatini indigesti e restrizioni cervellotiche perchè gli spalti vuoti equivalgono a boom di abbonamenti televisivi. E ciò significa incassi milionari. Condividiamo la scelta degli ultras, dei club, di una curva che certamente avrebbe dato spettacolo. Allo stesso modo riteniamo vadano rispettate quelle poche decine di persone provenienti da ogni parte d'Italia che hanno da tempo pagato biglietto, treno, albergo e ristorante e che farebbero fatica a spiegare ad un bambino appassionato cosa stia effettivamente accadendo. Di certo c'è che Lotito perde un incasso importante, che forse una mezza parola di sostegno per i suoi ex tifosi poteva dirla e che la Salernitana dovrà fare a meno, per cause di forza maggiore, di una spinta che poteva incidere tanto in un contesto ambientale laddove, detto per esperienza, il fattore dodicesimo uomo incide per davvero e non è frase di circostanza.

Domani, per il primo allenamento a porte aperte dopo tre anni e mezzo, siamo certi che il calore del pubblico sarà tale da accompagnare la squadra fino all'Olimpico. Ma pensare che la Capitale d'Italia non possa accogliere 5-6mila tifosi provenienti da Salerno è tragicomico. Sarebbe una bella "rivincita" rendere pan per focaccia a ritorno, in realtà sarebbe ancora più significativo aprire le porte ai laziali fino ad esaurimento della capienza per far vedere quanto Salerno sia accogliente e organizzata. Magari battendoli sotto lo sguardo di Lotito e...con biglietti un pochino più cari del solito. Dal punto di vista tecnico sarà una gara tra Davide e Golia, ma le squadre di Sarri sono imprevedibili - nel bene e nel male - avranno nelle gambe la gara di Europa League e c'è un Milinkovic diffidato a una settimana dal derby con la Roma. Sgambetto possibile, a patto che si ritrovino ritmo e aggressività perduti. La Lazio non è nè Spezia, nè Verona e un approccio soft verrebbe pagato a caro prezzo. Ci affidiamo al nostro Gyomber, il fiore all'occhiello della difesa troppo spesso sottovalutato e bistrattato. Chiudiamo con una domanda. Quadriennale a Sambia, un milione di euro a stagione per Sepe, prolungamento prematuro a Mazzocchi...possibile che questo ragazzo non meriti un rinnovo immediato?

Sezione: Editoriale / Data: Ven 28 ottobre 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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