È un problema economico e quindi la Salernitana deve prima vendere gli esuberi e alleggerire il monte ingaggi per poter poi operare in entrata? Ok, basterebbe dirlo invece di raccontare ogni volta la stessa cosa, che la proprietà ha investito e investe, che non c'è obbligo di dover cedere prima, ecc.ecc. La chiarezza è alla base di un rapporto di stima e reciproco rispetto. In mancanza di questo è chiaro che poi la gente, la tifoseria e la piazza sia dubbiosa, scettica e arrabbiata.

Perchè è bene sottolineare che questa Salernitana è reduce da due retrocessioni consecutive. Per riguadagnare la fiducia servono fatti e risultati. I primi tardano ad arrivare, perchè dopo i botti dei primi 15 giorni di mercato (molto apprezzati visto che sono arrivati giocatori di prima fascia), c'è stato poi un immobilismo che ha portato in dote soltanto il portiere, due giovani Primavera e un attaccante svincolato (anche questo, da sottolineare, di prima fascia). Troppo poco per chi un mese e mezzo fa parlava di rivincite e di rinascite, soprattutto in considerazione della forza delle avversarie. SI è però ancora in tempo, mancano dieci giorni all'inizio del campionato e prendere quei 4-5 giocatori per completare la rosa in questo lasso di tempo è ancora possibile.

Ma serve un segnale, serve far capire che la Salernitana davvero vuole tornare in Serie B e fare le cose per bene, sarebbe il segnale giusto quello di piazzare dei colpi importanti prima ancora di cedere gli esuberi. Tanto alla fine in un modo o nell'altro andranno via, quindi perchè aspettare prima di rinforzarsi, col rischio di rimanere poi col cerino in mano e di perdere quei giocatori che giustamente hanno pazientato troppo e hanno iniziato a guardarsi intorno. Se il problema è economico, che qualcuno lo dicesse chiaramente. C'è un rapporto da recuperare e ricucire tra piazza e società e di certo non è questo il modo.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 agosto 2025 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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