Un po' per colpa di tanti novelli operatori dell'informazione che hanno bisogno di prendere qualche click a destra e a sinistra, un po' per la solita abitudine di qualcuno di aprire l'almanacco e propinare nomi a ripetizione, ma la gente attendeva le 20 di ieri sera quasi come fosse Capodanno. Le aspettative che si sono create sono sempre state sbagliate ed eccessive. La Salernitana- e sarà il campo a dire se ha fatto bene o ha sbagliato- ha deciso da subito di rinforzare il reparto arretrato e ha messo a disposizione dell'allenatore un centrale che a Pisa e Catania ha fatto benissimo e un esterno sinistro di prospettiva anche futura che a Brescia ha vinto il campionato. Considerando che la squadra segna tanto, la scelta sulla punta è stata chiara e coerente: prendere qualcuno solo se effettivamente forniva garanzie maggiori. Viceversa meglio restare così, come ha ribadito Ventura chiedendo di rifiutare le richieste per Giannetti. Sulla piazza forse di più bravi ce n'erano quattro: Moncini, La Mantia, Di Carmine e Donnarumma. I primi due sono stati presi dalle paracadutate, il terzo non è mai stato messo in vendita, per il quarto ci sono stati segnali di apertura concreti anche da parte del procuratore, ma è palese che il buon Alfredo preferisca restare in A e costi comunque cifre esorbitanti.

Chiaramente l'esercito dei perenni insoddisfatti era pronto, alle 20:01, a dispensare sui social la teoria del complotto e della strategia che volutamente punta a non andare in A in virtù di chissà quali regolamenti interpretati ad arte per sfogare le quotidiane frustrazioni. In realtà, al completo, questa rosa è tra le più forti della B e forse la migliore allestita da Lotito, Mezzaroma e Fabiani dal 2015 ad oggi. Del resto con Coda e Donnarumma si stava retrocedendo in serie C, segnale evidente che è meglio avere tanti giocatori forti che un tandem che segna, ma ha il nulla alle spalle. Proviamo a immaginare una Salernitana al completo: Micai, Mantovani, Heurtaux, Jaroszynski; Kiyine, Dziczek, Akpa Akpro, Capezzi, Lombardi; Djuric, Giannetti. Con gente come Aya, Di Tacchio, Cicerelli, Maistro, Curcio, gli stessi Jallow e Gondo a disposizione e un Cerci anche solo al 50%. Se questa rosa l'avesse il Crotone o il Chievo di turno, qui a Salerno parlerebbero di corazzata. Non sarà la fuoriserie per vincere direttamente a mani basse. Ma qui ci sono due valori aggiunti:il pubblico e l'allenatore. Ai detrattori e ai gufi il compito di stare lì a piangere per chi non è venuto. A chi ama la Salernitana per davvero l'obbligo di sostenere un gruppo di estrema qualità.

Chiudiamo con un pensiero sulla vicenda Cicerelli. Inevitabilmente, se analizzata in modo nudo e crudo, dà fastidio che molti calciatori scoperti dalla dirigenza granata vengano puntualmente inseriti in orbita Lazio. Se, però, leggiamo tra le righe senza preconcetti e con un minimo di raziocinio possiamo dire che i 40mila euro in tre rate fanno capire chiaramente che è una operazione utile a blindare il giocatore, a respingere le avances dalla serie A, a quadruplicare l'ingaggio senza gravare sul bilancio e a rispedirlo a Salerno a giugno. Se la garanzia di un club che lotta per lo scudetto in A può servire ad arricchire e rinforzare la Salernitana, di cosa ci si lamenta?

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 febbraio 2020 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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