Un punto di...partenza. La Salernitana torna da Udine con un pareggio ad occhiali che le consente di muovere la classifica, lasciando quota zero attualmente di competenza delle neopromosse Monza, Lecce e Cremonese. 
Al di là di qualche piccolo rammarico, soprattutto per l'espulsione di Perez che ha consentito ai granata di disputare l'intero secondo tempo in superiorità numerica, è stato un buon risultato quello conseguito alla Dacia Arena, un campo sempre ostico per chiunque, comprese le grandi. D'altronde, non bisogna dimenticare che la Salernitana attuale presenta diversi volti nuovi rispetto al romitaggio estivo, e molti di questi per giunta da campionati stranieri. Motivo per cui  un minimo di rodaggio ed adattamento al campionato italiano appare senza dubbio necessario. Fermo restando che, a tutt'oggi, pur in presenza di queste oggettive difficoltà, è di tutta evidenza la differente caratura qualitativa di questa Salernitana rispetto a quella che iniziò lo scorso anno il torneo con Castori.
Vilhena, Maggiore, Candreva, Lovato, Dia, il ritorno di Bonazzoli, Bradaric, giusto per fare un esempio sono elementi di indubbie qualità e interessanti prospettive, i cui arrivi sono frutto dell'ottimo lavoro svolto dal direttore sportivo De Sanctis. 
Da esperto conoscitore di calcio, e con l'età ancora dalla sua parte, l'ex portiere di Roma e Napoli ha internazionalizzato la compagine con il cavalluccio sul petto; l'ha fatta uscire dai canoni della classica  provinciale, l'ha resa maggiormente appetibile sul piano tecnico. Ora qualche comprensibile aggiustamento. Vicino al riguardo l'arrivo di Daniliuc dal Nizza ed una punta centrale. Poi si passerà alle cessioni con Capezzi seguito dal Cosenza, Simy dall'Ascoli e Veseli dal Perugia. Dopodiché, toccherà a Nicola trovare la quadra per fare in modo che questa Salernitana possa sorprendere davvero tutti, anche le statistiche che la danno, ancora una volta, retrocessa. Ah le statistiche....

Sezione: Editoriale / Data: Mer 24 agosto 2022 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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