"Da grandi poteri derivano grandi responsabilità". Così recitava un celebre aforisma tratto dalla trasposizione cinematografica di Spiderman, una frase che, per certi versi, sembra adatta al caso della Salernitana. Tante le convocazioni dei giocatori granata in nazionale, che hanno momentaneamente  decimato il gruppo a disposizione di mister Nicola, al lavoro con uno sparuto gruppo di uomini dopo la brutta sconfitta interna col Lecce. Ben 11 gli elementi partiti per i ritiri delle rispettive selezioni, considerando anche gli Under 21 Motoc (Moldavia), Botheim (Norvegia) e Pirola (Italia), uno dei numeri più alti della categoria, davanti a squadre come Fiorentina, Atalanta e Lazio. Da Mazzocchi convocato per la prima volta da Roberto Mancini, a Dià che ha raggiunto i suoi compagni di nazionale del Senegal, passando per Coulibaly convocato dal Mali, Valencia dal Cile, Gyomber dalla Slovacchia, Kastanos da Cipro, Bronn dalla Tunisia e Piatek dalla Polonia. Un risultato, questo, che da un lato certifica il valore della rosa a disposizione di mister Nicola, dall'altro deve responsabilizzare un gruppo che ha esperienza internazionale da vendere e quindi può e deve fare un campionato all'altezza.

Il ko contro i salentini era bastato, da solo, a portare un'eccessiva ventata di dubbi e critiche intorno ad una squadra che, pur venendo da una prova scialba e deludente, ha dato prova fin qui di saper esprimere un'ottima idea di calcio e poter contare su delle buone individualità. Vietato ogni peccato di presunzione da parte di un ambiente che deve puntare ad una salvezza tranquilla in un campionato tutt'altro che agevole, ma, dall'altro lato, bisogna evitare anche di svalutare e sminuire un gruppo ben costruito e progettato, pur con dei limiti. Poter contare tanti giocatori in nazionale rappresenta un motivo di vanto e basta a certificare il valore dell'organico a disposizione di Nicola. La società ha voluto puntare in estate su un buon mix di elementi giovani e giocatori già pronti, molti dei quali hanno alle spalle tante presenze nelle competizioni internazionali, sia a livello di club che di nazionale. 

Tornando all'attualità del campo, il tecnico granata, pur con tutte le assenze di cui sopra, sta sfruttando la sosta per lavorare su quanto non ha funzionato contro il Lecce. Squadra troppo lunga, scarsa rapidità nel giro palla e alcune dormite difensive che sono costate troppi gol nelle ultime giornate. Purtroppo i tanti impegni internazionali non permetteranno a molti granata di tirare il fiato, in un vero e proprio tour de force che dura da inizio campionato e che è destinato ad intensificarsi con l'avvicinamento ai Mondiali. La rassegna iridata può risultare, in questo senso, un elemento determinante negli equilibri del campionato, destinato a spezzarsi in due: uno pre e uno post Mondiale. In ogni caso occorrerà farsi trovare pronti al rientro dei nazionali perché il calendario al ritorno dalla sosta sarà più duro che mai, con le trasferte contro Sassuolo e Inter e la gara casalinga contro il Verona. Bisogna ritrovare subito la rotta e tornare a fare punti, perché vincere aiuta a vincere e la Salernitana ha bisogno di ritrovare certezze. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 25 settembre 2022 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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