Intervistato in esclusiva dalle redazioni di TuttoSalernitana e Grantacento, il direttore generale della Salernitana Angelo Fabiani ha fatto il punto della situazione su Radio MPA spegnendo ogni facile entusiasmo circa una sicura ripresa dell'attività in cadetteria. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Direttore, che novità ci sono?

“Il calcio sta tentando di fare una prognosi nelle more in cui ci possa essere il via libera da parte delle autorità sanitarie. Non deve sfuggire che si tratta di una pandemia, per cui non ci può essere altre organo superiore all’istituto nazionale della sanità in merito a decisioni così importanti e che richiedono valutazioni certe e complessive. Lo sport non è fermo, è stata formata una commissione di medici e di esperti. Già si parla di una ripresa al 100%, ma a mio avviso è ipotesi azzardata. Ad oggi, purtroppo, i decessi sono ancora numerosi e si registrano migliaia di contagi da Coronavirus. Fino a quando non si abbatte una soglia minima stiamo parlando del nulla”.

Da più parti si dice che la ripresa della B è praticamente certa, è vero?

“A me non risulta. Non possiamo fare altro che aspettare il prossimo decreto governativo, seguo tante trasmissioni in cui si parla di medici eroi e quant’altro ma non si spende mai una parola per chi fa le pulizie, per un portantino e per chi svolge il proprio lavoro mettendo a repentaglio la propria salute. Nel calcio vale la stessa cosa: il calciatore deve essere tutelato al pari di un giornalista che segue la squadra, del magazziniere, dello staff tecnico. Le autorità competenti sapranno quello che va fatto e come va fatto, le società dovranno percorrere la strada che sarà tracciata. Se sentiamo tutti non ne usciamo mai: chi la vuole cotta, chi la vuole cruda e così non si va avanti”.

Ci saranno le condizioni per ospitare eventualmente i giornalisti?

“Il discorso ci riguarda relativamente, abbiamo una delle sale stampa più lunga d’Italia. Attueremo tutte quelle precauzioni idonee al protocollo. Mi pongo il problema su altri campi, dove la situazione è molto diversa da quella dell’Arechi”.

Gli abbonati saranno rimborsati?

“E’ uno dei temi che andrà affrontato nel momento in cui si presenterà la problematica. E’ uno degli ultimi pensieri, pur rispettando tutti coloro che hanno sottoscritto l’abbonamento. Il discorso, ovviamente, sarà limitato a loro”.

Non giocare al Nord può essere una soluzione?

“Credo che sia un discorso di buonsenso che farebbe chiunque. Mi viene difficile immaginare di andare a giocare a Bergamo. Chi va in trasferta in Lombardia deve trovare un albergo nelle vicinanze, ma se non ci sono le condizioni dove vai a dormire? Ci sono effettivamente problematiche che inducono a pensare che, eventualmente, su taluni campi non si potrà giocare. Anche perché con le porte chiuse viene meno il fattore campo e quindi uno stadio vale l’altro. Gravina è dirigente navigato e ha fatto una giusta riflessione”.

Dove si svolgerà il mini-ritiro?

“Discuteremo con il mister non appena si dovesse riaprire l’attività. Non puoi, pur con una minima preparazione, cavartela in una settimana. I giocatori devono recuperare il lavoro perduto, si parte da una base di 10 giorni di rodaggio. A certi livelli e giocando con determinati ritmi l’infortunio è sempre dietro l’angolo, soprattutto se ci obbligheranno a scendere in campo ogni tre giorni”.

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 17 aprile 2020 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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