Ospite della nostra rubrica Instagram, “Due chiacchere con”, Alessio Luciani. Difensore cresciuto nelle giovanili della Lazio, protagonista a Salerno tra il 2012 e il 2014, attualmente in Lega Pro all’Arezzo. Nel corso della diretta abbiamo avuto modo di affrontare, con il nostro ospite, diverse tematiche. Partendo dalla stretta attualità legata allo stop dei campionati causa Coronavirus, passando per alcuni dei momenti salienti della sua carriera e arrivando a commentare la Salernitana di Giampiero Ventura.

Ecco alcune delle sue dichiarazioni, cominciando dal come sta vivendo questa quarantena: “In queste settimane sto approfittando di questo tempo libero per stare con mia moglie. Cuciniamo spesso, pizza, torte, pane, e guardiamo film/serie tv. Una gran parte della giornata è comunque poi sempre occupata dall’allenamento, seguendo le schede che ci fornisce il nostro preparatore atletico”.

Passando poi alla proposta della Lega Pro di sospendere i campionati afferma: ”È una proposta particolare, la situazione attuale è molto complessa ed è difficile prendere una decisione che possa accontentare tutti. A noi calciatori da un certo punto di vista dispiacerebbe interrompere la stagione, ma se stanno lavorando su questa decisione da prendere significa che è la migliore per salvaguardare la salute di tutti. Sicuramente avranno preso in considerazione il problema delle strutture delle società di C, assolutamente meno attrezzate e fornite di quelle della Serie A. Inoltre se per giocare noi calciatori dovessimo essere sottoposti a tamponi continui, preferirei evitare che li facciano a noi e far si che questi vengano fatti a chi davvero ne ha più bisogno. Personalmente quindi l’unica cosa che posso fare è continuare ad allenarmi, per farmi trovare pronto in caso di ripresa. Se invece non ci sarà una ripartenza,  continuerò la mia vita a casa con mia moglie sfruttando al meglio il tempo libero disponibile”.

Dopo questi temi di stretta attualità, riguardo invece alla sua attuale esperienza all’Arezzo dichiara: “Arezzo è una piazza che non ha nulla da invidiare a quelle che si trovano in categorie superiori. La città è bella e io e mia moglie ci troviamo benissimo, lei per esempio sta finendo qui il percorso per abilitarsi come psicoterapeuta. Ho vissuto sempre grandi stagioni, lottando per la Serie B e salvandoci due stagioni fa con 15 punti di penalizzazione iniziali. L’anno scorso siamo arrivati in semifinale ai play-off, purtroppo poi perdendo con il Pisa. Fu una grande delusione, non ti nascondo che piansi anche dopo l’eliminazione. Era l’occasione, per me e tanti altri miei compagni di squadra, per fare il salto di categoria e tutta la città, i tifosi se lo meritavano. Sapevamo di aver di fronte una squadra forte e attrezzata, però ci credevamo e speravamo tanto. Infine in questa stagione, prima dello stop, stavamo andando molto bene. Avevamo importanti scontri diretti da giocare in casa al Comunale e potevamo secondo me scalare posizioni in classifica, preziose in ottica play-off”.

Sulla sua esperienza a Salerno invece racconta: “Salerno la porto nel cuore, perché mi ha fatto diventare un ragazzo maturo. Ho un aneddoto in particolare da raccontare, riguardante il ritiro che svolgemmo a Nocera Umbra prima della stagione 2012/13. Quando facemmo la prima amichevole vennero mille persone a vederci, dentro di me subito pensai come questo non fosse normale. Lì iniziai a capire come fosse l’atmosfera e l’ambiente salernitano, seppur prima di arrivare parlavo sempre con Iannarilli che mi descriveva un po’ tutto ciò. La città, il tifo, la squadra e la società meritano assolutamente un’occasione in Serie A”. Poi aggiunge sul suo addio a Salerno:”Andai via perché prima di tutto avevo un altro anno di contratto con la Lazio e poi da Gennaio con l’arrivo di Gregucci iniziai a giocare meno. Così a fine campionato parlai con il direttore Fabiani, che mi garantì la presenza nella rosa ma non la sicurezza di giocare. Così decisi di andare via, per cambiare aria e giocare di più. Ripensandoci però quello fu uno degli errori più grandi della mia carriera, perché sarei dovuto rimanere a Salerno per far vedere chi fosse davvero Luciani”.

Infine un giudizio sulla Salernitana di Ventura: ”Seguo spesso la Salernitana perché mi affascina vedere il principe degli stadi e la curva Sud Siberiano. Inoltre in questa stagione sto seguendo ancora di più, perché gioca anche un ex. mio compagno di squadra, ovvero Pierluigi Pinto. La Salernitana prima della pausa era molto in forma e stava facendo un ottimo campionato. Potrà sicuramente puntare a una posizione nei play-off e, non avesse sbagliato qualche partita, si sarebbe potuto pensare anche alla promozione diretta”.

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 22 aprile 2020 alle 17:00
Autore: Simone Caravano
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