Riccardo Perpetuini è stato l'ospite del nostro appuntamento quotidiano con la rubrica 'Due chiacchiere con...'. A soli 26 anni ha deciso di appendere le scarpette al chiodo e di intraprendere lo studio e la professione di odontotecnico. Nella sua breve carriera ha vestito le maglie di Lazio, Crotone, Cremonese, Mantova, Foggia e Aquila. E' stato anche un calciatore della Salernitana con cui ha collezionato 60 presenze e 6 reti. 

Nel corso della diretta abbiamo avuto modo di affrontare, con il nostro ospite, diverse tematiche. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni: "Sto passando questa quarantena per lo più a casa. Ma resto comunque operativo per le varie urgenze. Durante la giornata cerco di aggiornarmi sulla mia professione, per fortuna ci sono tanti webinar da seguire. Poi cerco di fare un po' di allenamento, giusto per non perdere la forma fisica. Ho lasciato il calcio presto perché avevo perso tutti gli stimoli, era quasi diventato faticoso andarmi ad allenare. A distanza di quattro anni sono contento di aver preso questa decisione. Mi manca un po' la vita dello spogliatoio, l'atmosfera della partita, ma il calcio giocato sinceramente no".

Sul futuro del calcio italiano: "I campionati devono riprendere, ma con le giuste precauzioni. Per esempio: sottoporre i calciatori a più tamponi, prima e dopo le partite, e misurare anche la loro temperatura corporea. Utilizzando questi accorgimenti i rischi sono veramente ridotti. Se poi ci dovesse essere una positività, bisognerà, con calma, organizzarsi e gestire la situazione. Il 'coronavirus' è una malattia importante, da non sottovalutare, ma purtroppo dobbiamo imparare a conviverci". 

L'esperienza a Salerno: "Porto con me tantissimi ricordi ed emozioni. Dal punto di vista calcistico i granata sono stati un punto di svolta importante per la mia carriera. Mi hanno permesso di crescere umanamente e professionalmente. Ho avuto la fortuna di conoscere tante persone di giù, con cui mi sento ancora oggi. Per esempio Alessandro Tuia, Rinaldi, Ginestra... La promozione in Serie C-1 è stata una gioia immensa. Soprattutto perché siamo arrivati a quell'obiettivo dopo una cavalcata straordinaria. Gregucci è stato l'allenatore che mi ha dato di più. Di Perrone, invece, ho un ricordo bellissimo. Arrivò in un momento di difficoltà, ma con la sua calma ci aiutò a cambiare rotta. Il mio gol con il Perugia? Un ricordo indelebile. La rete che sancì definitivamente la nostra qualificazione ai play-off". 

Un pensiero su Lotito: "E' l'imprenditore per eccellenza, quando si mette in testa qualcosa trova sempre il modo di raggiungerla. Poi, magari, la maniere in cui si pone non sono sempre corrette, ma questo fa parte della sua personalità. Anche con la Salernitana sta raggiungendo grandi risultati: l'ha presa in Serie D ed oggi è una della società più stabili della cadetteria". 

La Salernitana di Gian Piero Ventura: "L'obiettivo è la promozione in Serie A. Alla fine del campionato mancano ancora dieci partite e tutto può succedere. La società quest'anno ha costruito un'ottima squadra, molto giovane. Mi piacciono tanto Lombardi, un calciatore promettente, e Di Tacchio, con quest'ultimo ho giocato insieme nella nazionale under-20. Ah, stavo per dimenticare Jallow". 

Un saluto ai tifosi granata: “Salerno è stata una parentesi importante della mia vita, conservo ancora tanti ricordi. Vi auguro di poter raggiungere l'obiettivo della Serie A e regalare una gioia immensa all'intera città".

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 29 aprile 2020 alle 14:00
Autore: Orlando Aita
vedi letture
Print