Intervenuto durante la trasmissione "Pressing Room Granata" ideata e condotta da Carmine Prisco e nata in collaborazione con la nostra redazione, l'ex difensore della Salernitana Vittorio Tosto ha rilasciato dichiarazioni come sempre mai banali e molto interessanti. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Come giudichi la partita tra Salernitana e Juventus?

"Devo dire che non mi sono ancora ripreso. Parlo da tifoso: ci sono rimasto male. All'andata riuscimmo a portare a casa un pareggio importante dallo Stadium attraverso una prestazione autorevole, stavolta invece si è avuta da subito la sensazione che non ci fosse storia e che non saremmo mai riusciti a riaprirla. Tante cose non hanno funzionato, a partire dal cosiddetto approccio. La Juve ha aspettato il momento giusto per colpire, si è portata in vantaggio e ha gestito a piacimento raddoppiando al 45' e chiudendola dopo un minuto della ripresa. Da persona innamorata della Salernitana non vorrei mai perdere, se proprio deve accadere vorrei ce la giocassimo fino alla fine incarnando i valori del pubblico. Si dice sempre che non sono queste le partite da vincere, io dico invece che sono queste le gare che rendono orgogliosi i tifosi, che ti fanno vivere per davvero la serie A e che permettono di restare nella storia".

Come spieghi l'involuzione dopo la vittoria di ottobre sulla Lazio?

"Il campionato di serie A è questo. Imprevedibile, fatto di momenti e di alti e bassi. Non dobbiamo perdere di vista che l'obiettivo della Salernitana è la salvezza, tutto sommato i 7 punti di vantaggio rappresentano un buon bottino. Tuttavia non è retorica affermare che non bisogna mai abbassare la guardia. Nella prima parte di stagione vedevo una Salernitana in forma, era un osso duro per chiunque l'affrontava. Poi le cose sono cambiate e siamo stati noi a trovare gli avversari nel loro momento migliore. Penso a Firenze, allla gara di Monza, al Torino che pareggiò all'Arechi. Ad ogni modo è fondamentale tornare dal Bentegodi con un risultato positivo, in questo torneo così equilibrato nessuno può rilassarsi o sentirsi spacciato. La Cremonese fotografa perfettamente quanto sto dicendo. E' ultima, non ha mai vinto, ma ha fermato squadre che, alla lunga, potrebbero perdere gli obiettivi per il passo falso a cospetto dei grigiorossi. Abili a fermare Milan e Atalanta e ad arrivare in semifinale di coppa Italia con imprese al Maradona e all'Olimpico".

Quanto è diversa questa serie A da quella che perdeste nel 98-99?

"Beh, è molto diversa. Resta un campionato difficile perchè può accadere sempre di tutto, finalmente la serie A può accogliere stabilmente una piazza come quella di Salerno per la quale questa categoria è il minimo sindacale. Diciamo che la salvezza dell'anno scorso e il +7 attuale consentono di riscattare quella retrocessione del 1999 nata da fattori esterni. Quella Salernitana, in casa soprattutto, fece grandi risultati, all'Arechi c'era un clima meraviglioso che si respira ancora oggi. Di questo dò atto al presidente Iervolino, uno che ha fatto irruzione nella scena alla grande investendo soldi e salvando due volte i colori granata. Resta il rammarico per quel salto all'indietro a fine anni Novanta, con quel tifo e quella squadra di giovani fortissimi potevamo essere già all'epoca l'Atalanta del Sud e arrivare, chissà, anche in Champions League".

Come si affronta la gara di Verona?

"Con la consapevolezza che c'è un avversario all'angolo a cui dare il colpo del ko per chiudere il discorso e respingere ogni velleità di rimonta. In più ci saranno mille tifosi granata, il dodicesimo uomo per davvero".

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 10 febbraio 2023 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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