Si è chiusa, finalmente, questa sessione di mercato piuttosto caotica. Premessa d'obbligo: col budget messo a disposizione dal presidente aver preso Ochoa, Nicolussi Caviglia, Crnjgoi e Troost-Ekong è un dato positivo. Sono quattro calciatori all'altezza, funzionali, che offrono soluzioni maggiori allo staff tecnico. Certo, partire con le idee Demme e Isco (che, per fortuna, rifiutò) e chiudere senza nessun innesto giustifica il malumore di parte della tifoseria. Quella che ha saputo toccare le corde giuste dopo un umiliante 8-2, senza minacciare nessuno. Intendiamoci: questa squadra, al completo, ha tutto per salvarsi in largo anticipo e per togliersi qualche soddisfazione. Considerando che la Juventus e la Sampdoria hanno seri problemi e che il vantaggio su Cremonese e Verona è ottimo forse ha un senso non spendere cifre folli e spropositate. All'appello, però, mancano il famoso "esterno destro che sappia giocare anche a sinistra", l'attaccante che promisero in diretta tv e un calciatore di qualità che spacchi le partite. Al di là del mercato in sè (ribadiamo, per i nomi presi è una sufficienza piena) è stato però il mese delle contraddizioni e della confusione, tra patti di pace nei ristoranti, esoneri e dietrofront frutto anche dei tanti rifiuti incassati, delle lettere d'amore dopo le occhiatacce in sala stampa e del caso Verdi.

A prescindere da Pec, responsabilità terze e fiscalità della Lega, un giocatore forte che da luglio sarebbe tornato a piedi non può essere ricontattato alle 19:30 del 31 gennaio, all'insaputa del direttore sportivo e con Nicola che in estate era contrario, per di più con due società e un procuratore da mettere d'accordo in tempi record. Così come aver trattato, in questi 30 giorni, alcuni dei giocatori messi frettolosamente alla porta in estate (Djuric, Ranieri, Zortea) certifica un po' di confusione. Bravo, invece, De Sanctis che - in pochi mesi - ha piazzato altrove 21 calciatori che appesantivano il monte ingaggi senza essere mai stati parte del progetto. Ora concentriamoci unicamente sul rettangolo verde e sul calcio giocato, aiutiamo tutti la Salernitana a fare i 15 punti che mancano per restare in serie A. Con la speranza che il budget minimo messo a disposizione da Iervolino dopo gli imponenti investimenti del passato (però i prezzi dei biglietti restano uguali perchè "dobbiamo far quadrare i conti") non scaturisca da vicende terze e da un entusiasmo che viene meno non per le "pressioni" della piazza, ma per le solite querelle con l'amministrazione comunale. Quella che, tuttora, non garantisce la gestione dello stadio dopo lustri di promesse non mantenute. E di brutte figure.

Sezione: Mercato / Data: Mer 01 febbraio 2023 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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