Lungi da noi sostituirsi ad un allenatore, figuriamoci poi se la guida tecnica in questione si chiama Ventura e ha 35 anni di onorata carriera alle spalle. Da quando il mister ha messo piede a Salerno ogni singola conferenza stampa è occasione per imparare e per parlare di calcio a 360° come in questa piazza non accadeva da tempo immemore. Del resto se i giocatori lo seguono alla lettera e se si è ricreato un clima di positività dopo un biennio sportivamente parlando drammatico gran parte del merito va attribuito proprio all'ex commissario tecnico della Nazionale. Ciò detto alcune situazioni stanno destando qualche perplessità ed è compito di chi osserva dall'esterno proporre argomenti di discussione. Uno di questi riguarda la gestione di Dziczek. La storia di Ventura insegna che chi viene dall'estero e non conosce lingua, calcio italiano e tradizioni viene inserito gradualmente e dopo un lavoro personalizzato certosino e specifico, l'esempio di Maksimovic al Torino calza a pennello e nessuno più dell'allenatore può valutare un atleta che ha a disposizione 24 ore su 24. 

Vien da chiedersi, però, se un ragazzo di talento, titolare con la nazionale under21 polacca e finanche capitano, non sia capace in serie B di giocare nemmeno 20 minuti con una Salernitana in piena emergenza e qualitativamente carente nel reparto di centrocampo. "Se poi sbaglia partita si rischia di bruciarlo" disse saggiamente Ventura confermando che con i giovani c'è bisogno di tempo e pazienza "poi una volta entrati in squadra vedrete che non usciranno più". Tuttavia nessuno avrebbe mai immaginato che un calciatore arrivato a Salerno due mesi fa era ancora fermo a zero minuti all'ottava giornata di campionato, in compagnia di Pinto e Gondo che vengono dalle serie inferiori e hanno bisogno di un percorso analogo prima di poter fornire un contributo concreto. Il tempo dirà se è stata una gestione impeccabile e sapiente di Ventura o un eccesso di prudenza. Che contro il Perugia possa essere la volta buona? Lo si spera, ma è giusto non mettere troppa pressione addosso ad un giocatore giovanissimo, alla prima avventura lontano da casa e che, secondo gli addetti ai lavori suoi connazionali, è arrivato in Italia troppo presto e ancora non completamente maturo. 

Sezione: News / Data: Dom 20 ottobre 2019 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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