Una ferita ancora aperta. Massimo Cellino rompe il silenzio. Dopo la retrocessione in serie C e la mancata iscrizione del Brescia, l’imprenditore ha rilasciato un’intervista a “L’Unione Sarda”. Argomento di discussione anche la querelle legale che ha incendiato la post-season di serie B e che è costata cara anche alla Salernitana: “Io vittima per quello che è successo? Non mi sento tale, io sono vittima di una serie di circostanze negative con una Sampdoria che non deve retrocedere perché ha 200 milioni di debiti e garanzie con delle banche e con la Federazione che l’ha iscritta impropriamente l’anno precedente.

La mia è disgrazia, è stata la coda del diavolo. Un commercialista bresciano mi aveva venduto i titoli con la quietanza dell’Ufficio delle Entrate, con la supervisione federale della Covisoc: un giorno prima dell’iscrizione (erano due settimane, in realtà, ndr) mi dicono che è tutto falso e che devo tirare fuori 8 milioni in 24 ore per iscrivermi in Serie C. Non ce li avevo: se l’avessi saputo li avrei procurati, ma è quello che volevano loro. E se avessi avuto tre punti in più non sarei comunque retrocesso anche con la penalizzazione”.

Ricordiamo che la Salernitana avrebbe dovuto disputare lo spareggio salvezza col Frosinone, annullato 24 ore prima con la Sampdoria passata da retrocessa a salva anche grazie ad alcuni episodi arbitrali contestatissimi. Insomma, Cellino ha riaperto la ferita della tifoseria granata, tuttora convinta di aver subito un torto clamoroso.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 11 settembre 2025 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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