Nonostante l’allestimento di una rosa discreta per la categoria e che ha potenzialità per diventare grande anche grazie alla presenza in panchina di un tecnico carico d’entusiasmo come Raffaele, la Salernitana non è quella corazzata che Salerno avrebbe meritato dopo aver assistito al rapido, inspiegabile e ingiustificabile declino del progetto Iervolino. Bastava mettere i soldi sul tavolo e avremmo visto file di calciatori di categoria superiore desiderosi di giocare in una piazza come la nostra, ma anche stavolta ha prevalso una linea basata sul risparmio e non possiamo far altro che prendere atto sperando che Faggiano abbia saputo ottimizzare al massimo il risicato budget a disposizione.

Paragonando questa rosa con quelle che in passato hanno vinto la C possiamo dire che è la meno competitiva e che non c’è proprio paragone. Nel 2007-08, tanto per fare un esempio, ad un gruppo già competitivo e composto da gente d’esperienza fu aggiunto un top player assoluto come Arturo Di Napoli, un investimento milionario che fruttò una marea di punti, incassi record in termini di marketing, il passaggio da 1000 a 5000 abbonamenti in 20 giorni e una base di partenza otitma anche per la stagione successiva.

Era la Salernitana di Pinna, Milanese, Fusco, Ambrogioni, Cardinale, Soligo, Mamede, Ciarcia, Ferraro, Tricarico e di altri elementi magari non di grande nome, ma che si facevano trovare pronti quando chiamati in causa. Il vero capolavoro lo ha fatto Lotito, quello che in D portò Mounard, Gustavo, Caputo, De Cesare e Giubilato, che in C2 aggiunse Molinari, Mancini, Guazzo e Ginestra e che, nel 2014-15, consegnò in Lega una lista che prevedeva questi atleti: Gori, Lanzaro, Franco, Colombo, Pestrin, Gabionetta, Nalini, Negro, Mendicino, Calil prima del colpaccio Moro a gennaio. Del resto se si riesce a far vincere Perrone e Menichini vuol dire che di base c’è una Ferrari vera.

E poi il 93-94: Chimenti, Circati, Fresi, Grimaudo, Tosto, Breda, Tudisco, De Silvestro, Pisano, Ricchetti e altri calciatori che resteranno a vita nel cuore della gente e nela storia della città. Speriamo che, tra qualche anno, ricorderemo anche Donnarumma, Coppolaro, Golemic, Inglese, Ferraris, Ferrari, Capomaggio, De Boer, Villa e Liguori...

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 11 settembre 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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