La forza di un grande calciatore è rapportata anche alla capacità di rialzarsi dopo una partita negativa. Soprattutto se di ruolo fai il portiere e una "papera" balza più facilmente agli occhi di tifosi, addetti ai lavori e opinione pubblica. Belec a Verona l'aveva fatta grossa: non accorgersi della presenza in area di un avversario e farsi anticipare come un ragazzino alle prime armi lasciò a bocca aperta finanche il suo mentore Castori, tutto nel giorno in cui Micai diventava ufficialmente un fuori rosa e si accomodava in tribuna non propriamente sorridente. Il numero uno (anzi, 72) granata non si è fatto condizionare, sostenuto anche da un gruppo che sta incarnando valori sani e un grande spirito di squadra. Ieri è stata una prova da 7,5 in pagella, al punto che qualche piccola sbavatura (non è ancora padrone dell'area piccola ed esce poco) passa in secondo piano rispetto a due interventi determinanti. Il primo su tiro dalla distanza di Gucher che, da posizione impossibile, ha provato a beffarlo con un tiro di rara potenza: volo quasi all'incrocio e pallone deviato in corner con disinvoltura, quasi come se fosse una parate ordinaria. Il miracolo, però, è arrivato al 5' della ripresa. Il colpo di testa di Marconi sembrava destinato all'angolino, ma Belec ha avuto un riflesso eccezionale e ha respinto alla grande. Per un atleta così alto non è stato assolutamente semplice abbassarsi in un secondo e stendere il braccio verso la sfera, quanto basta per indicarlo come uno dei migliori in campo. Anche su un altro paio di situazioni non difficili, ma insidiose è stato attento e ha bloccato il pallone nei pressi della linea, solo su rigore il Pisa è riuscito ad abbattere la saracinesca granata. Che sia soltanto l'inizio. 

Sezione: News / Data: Dom 18 ottobre 2020 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print