Il rapporto nacque ai tempi del Foggia, in quel settore giovanile che sfornava tanti talenti. Lo volle fortemente con sè quando fu scelto per guidare la Salernitana e, in granata, nacque un legame indissolubile culminato con la vittoria di due campionati e con il rammarico della mancata riconferma in serie A. Delio Rossi, solitamente, è un uomo schivo, riservato, apparentemente freddo.

Stavolta, invece, nel ricordare Ricchetti traspare un dolore immenso, condiviso con quel gruppo che oggi farà di tutto per presenziare ai funerali che si terranno alle 15 in quel di Foggia. Grazie a lui fu denominato "il re del taglio", quel movimento tipico di quel 4-3-3 che gli permetteva di segnare tanti gol e di partecipare attivamente a una manovra offensiva a tratti spettacolare e che rivoluzionò il modo di intendere il calcio sia in serie B, sia in serie C. Ecco quanto ha dichiarato l'ex tecnico granata alla redazione del quotidiano La Città:

 "Sono i classici momenti in cui le parole non servono. Ho saputo tutto sin dall'inizio, Carlo non era un mio ex giocatore ma un amico prezioso. Con le nostre famiglie facevamo le vacanze assieme, c'è un grande affetto e voglio esprimere la mia vicinanza a tutti i suoi cari. E' brutto dire che ce lo aspettavamo, ma purtroppo la situazione era particolarmente grave- L'ho vissuta giorno dopo giorno, senza perdere la speranza pur con grande consapevolezza. Non riesco a dire altro, fa male". Sull' esperienza condivisa a Salerno: "Sappiamo tutti che tipo di giocatore fosse, però io vorrei soffermarmi sull'uomo. Era una persona speciale, dico soltanto che è una giornata molto triste e che tutti abbiamo perso tanto".

La reazione emotiva della tifoseria granata conferma l'amore indissolubile della piazza per la Salernitana dell'era Rossilandia, composta da gente che onorava la maglia e viveva la città. Cudini ritiene che il mister sia stato decisivo per la sua carriera: "Questo non lo so. Io Carlo lo conoscevo dalle giovanili del Foggia ed è venuto con me a Salerno. Quel che ha costruito è esclusivamente merito suo, io dovevo soltanto tirar fuori doti che ha sempre avuto. Un calciatore moderno, rapido, tecnico, intelligentissimo. Ma ribadisco un concetto: voglio rimarcare l'importanza dell'uomo. Ricordo con piacere la squadra che vinse il campionato di serie C nel 93-94.

Partimmo tra mille difficoltà, incarnavamo i valori della gente ed era uno spogliatoio straordinario. Sono convinto che tutti i compagni di Carlo stanno piangendo, proprio come me. Erano ragazzi speciali, si volevano bene come io ne volevo a Ricchetti. Ho perso un amico, devo ribadire la mia totale vicinanza alla famiglia. Ho saputo da subito che le cose stessero precipitando, non ci volevo credere. E' una giornata bruttissima". 

Sezione: News / Data: Mer 29 ottobre 2025 alle 15:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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