Otto vittorie in undici partite, primo posto con 25 punti conquistati, attacco sempre a segno fatta eccezione per la trasferta di Catania. Numeri alla mano non si può che promuovere quasi a pieni voti l'inizio stagione della Salernitana che, con il successo sulla Casertana, ha calato il poker nei derby dopo aver battuto in ordine cronologico Sorrento, Giugliano e Cavese. L'Arechi, inoltre, sta tornando a essere quel fortino che spesso ha determinato le sorti del cavalluccio marino. 5 hurrà su 6 e una sola sconfitta, quella rocambolesca contro il Cerignola dettata da un incredibile errore di Frascatore al 95' e dagli errori dell'arbitro Toma Mbei.

Il bel gioco? Concetto astratto. Anche vedere un gruppo che lotta su tutti i palloni, che suda la maglia dopo un biennio di spaccature, che va a bersaglio con azioni manovrate e che mette in vetrina calciatori di qualità come Villa, Liguori e Ferraris fa parte di uno spettacolo che, ad oggi, consente alla Bersagliera di occupare con merito la prima posizione pur con un Catania in grande spolvero a -1 e Benevento e Cosenza che non hanno nessuna intenzione di mollare. Quando si analizza la stagione dei granata è obbligatorio ricordarsi da dove si è partiti.

La doppia retrocessione, la squalifica dell'Arechi, il divieto di trasferte, gli striscioni contro la società, il no di parte della curva all'arrivo di Liguori, il ditkat "cedere prima di acquistare", un ritiro in modalità cantiere aperto e quelle dichiarazioni post coppa Italia del tandem Pagano-Milan che lasciavano intravedere qualche crepa all'orizzonte. Proprio per questo possiamo dire che Faggiano e Raffaele stiano facendo un'impresa, considerando che la Salernitana ha lacune tecniche e numeriche evidenti e che la concorrenza è agguerrita e competitiva come non accadeva da anni. Quella con la Casertana è stata la classica partita di serie C, contro un avversario carico a mille e che ha vissuto la trasferta di Salerno come il match dell'anno. Bravi i calciatori a rispondere colpo su colpo al gioco ostruzionistico degli ospiti, senza mai perdere lucidità e alzando i ritmi nella ripresa, fino al gol del vantaggio di Liguori su assisti di Villa (e sono sei!) e al raddoppio di un Golemic mai così puntuale in difesa.

La pecca? Il solito gol incassato, tra l'altro sugli sviluppi di una palla inattiva. Non che la Casertana abbia poi creato chissà quali pericoli dalle parti di Donnarumma - se non un tiro di Proia parato in due tempi dal portiere - ma si poteva finalmente portare a casa un successo con margine maggiore e non di "corto muso" come accaduto in tutte le gare da tre punti della Salernitana. E ora testa al Latina, avversario che passa dalle vittorie contro Atalanta23 e Benevento alla sconfitta interna con un Giugliano senza guida tecnica in panchina.

Nella circostanza Raffaele confermerà il tandem Liguori-Ferraris alle spalle della punta che, però, stavolta potrebbe essere Inglese. Il capitano, tra i più scatenati sotto la Sud, è pronto e ci sarà, al pari di Cabianca che mette nel mirino la convocazione 40 giorni dopo l'ultima apparizione. Che possa essere anche una soluzione per l'out di destra? In mediana è emergenza. De Boer non recupera, Capomaggio è squalificato e la soluzione più adatta sembra l'arretramento di Knezovic come regista. In quel caso, però, non sarebbe da escludere il ritorno al 3-5-2 e la presenza di Quirini mezzala per garantire maggiore copertura.

Sezione: News / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 16:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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