Una vera e propria mazzata disciplinare per la Lucchese 1905, che dovrà scontare 14 punti di penalizzazione nella prima stagione sportiva utile a partire dal 2025/2026. Lo ha deciso il Tribunale Federale Nazionale, come si legge in una nota ufficiale della FIGC, in seguito a gravi inadempienze di natura amministrativa, in particolare il mancato pagamento degli stipendi.

Alla pesante penalità si aggiunge anche una multa da 10mila euro per la società, deferita sia per responsabilità diretta — in relazione ai comportamenti dei suoi legali rappresentanti — che per responsabilità propria. Non solo. Il Tribunale ha disposto anche sanzioni personali per gli amministratori: 14 mesi di inibizione e 10mila euro di ammenda per Giuseppe Longo, 6 mesi di inibizione e 5mila euro per Nicola D’Andrea.

L’ombra del caso Brescia

Come riporta Salernonotizie, la sentenza non è passata inosservata nemmeno in casa Salernitana, dove riemerge con forza la polemica legata al “caso Brescia”. In quel frangente, a differenza della Lucchese, la penalizzazione è arrivata a campionato in corso, addirittura a pochi giorni dalla fine della stagione regolare, modificando il quadro dei playout.

Una scelta che ha stravolto i piani dei granata, obbligati ora ad affrontare la Sampdoria, retrocessa sul campo, invece che il Frosinone, come inizialmente previsto. La domanda che si pongono in molti è legittima: perché due pesi e due misure?

La discrezionalità nei tempi delle decisioni disciplinari rischia di alimentare tensioni e di compromettere la trasparenza del sistema. Il calcio italiano, già in affanno sul piano della credibilità, ha bisogno di regole chiare, applicate con coerenza. E magari, anche di una riflessione su quanto contino — davvero — le sentenze del campo.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 27 maggio 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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