Trovare aggettivi che possano descrivere i tifosi della Salernitana è impresa assai ardua. Oggi c'è stata un'ennesima, enorme manifestazione d'amore da parte di un popolo che, di mollare, proprio non vuol saperne e che certo non si fa abbattere dal rischio retrocessione. A Udine, in una delle trasferte più lontane in assoluto, erano in quasi 700. Numeri da far invidia anche ad alcuni top club italiani...e non solo.

Perché Salerno si conferma quarta in A per presenze in campo esterno, dato che poteva essere ancora più alto se non ci fossero stati divieti e limitazioni come accaduto - ad esempio - in occasione del derby di Napoli. Se oggi la Salernitana ha conquistato un punto ed è riuscita a tornare a casa imbattuta, lo deve anche all'aiuto del pubblico. Un componente che fa sempre la differenza e una spinta emotiva che ha dato la forza necessaria per crederci fino alla fine.

Boato liberatorio quando è arrivato il gol del vantaggio: di fatto era proprio dalla partita di Napoli che la Salernitana non riusciva a gonfiare la rete in trasferta. Primo dell'era Liverani. E, quando l'Udinese è rimasta in inferiorità numerica, sembrava quasi di essere all'Arechi . Sovrastati, sul piano dei decibel e del trasporto emotivo, gli ultras di casa. Sotto questo aspetto, non c'è stata storia.

E i granata hanno tratto giovamento dall'appoggio del dodicesimo uomo provando fino alla fine a vincerla, cosa che avrebbero dovuto meritato. Una bella partita mix di fischi e applausi: c'è chi ha chiesto ai calciatori di andare via, chi ha contestato l'allenatore, chi invece ha intonato il coro "ci devi credere" lasciando intendere che, al di là della critica e dei malumori, c'è uno zoccolo duro che sarà al fianco della Bersagliera fino alla fine. Vada come vada.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 03 marzo 2024 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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