Guardare in casa d'altri per giustificare eventuali comportamenti sbagliati da parte dei "nostri" non sarebbe deontologicamente corretto: chiunque commetta un reato deve assumersi le responsabilità e pagarne le conseguenze. Da Nord a Sud è doveroso combattere sempre ogni tipo di violenza e discriminazione isolando le mele marce affinché non vengano penalizzati ultras, gruppi organizzati, famiglie e bambini.

Fatta questa doverosa premessa possiamo dire che il provvedimento adottato dal Viminale nei confronti della tifoseria di Salerno è semplicemente incomprensibile. Trovatela, in Europa, una piazza che vive due retrocessioni mortificanti portando 20mila persone allo stadio in casa e 1500 in media fuori. Con cori assordanti, applausi di incoraggiamento, coreografie pazzesche e contestazioni che non sono mai andate oltre uno striscione di protesta all'esterno della tribuna. Cosa sarebbe accaduto altrove se avessero vissuto in prima persona le peripezie che hanno colpito il tifo salernitano?

4 mesi senza tifosi al seguito vuol dire penalizzare la squadra, lo sport, lo spettacolo, le persone perbene, le famiglie, chi vede nella trasferta un modo per socializzare e stare insieme. In passato ci sono stati scontri cruenti sulle autostrade per motivi di "fede calcistica", ma i divieti non sono andati oltre i 60 giorni. Le cronache dell'epoca descrissero invece il finale di Brescia-Cosenza come "guerriglia con feriti e invasione di campo che ha messo a repentaglio l'incolumità degli spettatori". Pene ancora meno drastiche.

La sensazione è che, da tre mesi a questa parte, la Salernitana, la società e la tifoseria siano come un bersaglio. Lo testimoniano gli arbitri contro, i risultati strani, la Sampdoria retrocessa che si salva a Salerno, il voto alto a Doveri dopo i disastri dell'Arechi, la doppia trasferta per chiudere la regular season, i tanti ricorsi bocciati. E, con questi 4 mesi di stop (a quanto pare inappellabili), si è risolto anche il problema del girone e nessuno dovrà giustificarsi rispetto al no relativo alle richieste della Questura e della Prefettura. Questo non è più sport.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 20 luglio 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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