Per qualcuno sono "undici giocatori che corrono dietro ad un pallone per buttarlo in una rete", per milioni e milioni di appassionati è invece qualcosa di inspiegabile dal punto di vista razionale e che fa parte della quotidianità come fosse un familiare. Parlare di Salernitana regala sempre emozioni incredibili, con gli occhi che si illuminano quando si ricorda la trasferta fatta con gli amici, l'esultanza per un gol decisivo, le lacrime versate per una retrocessione o la presenza sugli spalti per un semplice allenamento a porte aperte.

Ecco, da qualche settimana in città e in provincia c'è un clima di coinvolgimento emotivo che forse si è respirato soltanto nella stagione 2021-22, quella del 7% e della salvezza più incredibile e rocambolesca della storia del calcio italiano. Incroci sguardi, incontri un amico, ti fermi al bar e la domanda è sempre la stessa: "Ma ci salviamo?". E poi via con tabelle, calcoli, pronostici, sospetti per qualche risultato anomalo e la paura che a Genova l'arbitro possa farsi involontariamente condizionare dal pubblico e dalla storia della blasonata Sampdoria.

Domenica mattina, già 3-4 ore prima del match, a Salerno c'era un assordante silenzio. Ovunque c'erano persone con una maglietta granata, una sciarpa, una bandiera. Nessuno voleva mancare all'appuntamento: scuole, scuole calcio, ultras, gruppi organizzati, tifosi da tempo assenti all'Arechi ma che hanno deciso di esserci per dare il proprio contributo. E poi la provincia: Angri, Agropoli, Sapri, Giffoni, Roccadaspide, Castellabate, Paestum, Vallo della Lucania, Sarno, Campagna, Bellizzi, Battipaglia, Bivio Pratole, Capaccio, Eboli, Montecorvino, Pontecagnano, Cava, finanche qualcuno da Ottaviano o da altre città d'Italia, con annessa delegazione di supporters granata dalla Germania. Bellissimo, emozionante.

E ora, a 48 ore dalla gara decisiva contro la Sampdoria, la tensione è alle stelle. 1800 persone saranno a Marassi, di venerdì sera e con disagi organizzativi notevoli. In migliaia si ritroveranno presso bar, case di amici o locali per spingere i granata a distanza. Sul web gli appelli si moltiplicano affinché si crei un corpo unico tra squadra e pubblico, più forti anche degli sfottò che puntualmente arrivano da quei napoletani che dicono di snobbare Salerno, ma che trascorrono le proprie giornate ad insultare la città, la tifoseria e la nostra squadra sul web.

"La notte non dormo", "E' un pensiero fisso" e "Andare in serie C sarebbe un dramma" scrivono in tanti, altri si ritrovano quotidianamente con gli amici di sempre per vivere assieme quest'attesa snervante, altri ancora dispensano ottimismo e ricordano salvezze miracolose e imprese apparentemente impossibili. Insomma, il cuore di Salerno batte forte per la sua Salernitana. Dovesse arrivare la salvezza sarà stata proprio la gente a dare la spinta determinante. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 07 maggio 2025 alle 15:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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