È una ferita ancora aperta quella di Pasquale Marino, che ai microfoni di LiraTv è tornato a parlare della sua esperienza alla Salernitana, culminata con la retrocessione in Serie C al termine della scorsa stagione. Un epilogo amaro, nonostante la rimonta finale e i dodici punti conquistati nelle ultime sei partite, che avevano riacceso le speranze di una salvezza insperata.

“Non ho ancora digerito i playout con la Sampdoria – ha confessato Marino –. È un rammarico che mi accompagna da mesi. Ci siamo sentiti defraudati, come la città di Salerno, i tifosi e la dirigenza. Dopo la grande rimonta, meritavamo un finale diverso. E quel rigore non concesso su Soriano resta un episodio che ancora brucia.”

Il tecnico ha poi analizzato le difficoltà di quelle settimane convulse, tra incertezze e calciatori non pienamente concentrati:

“Il discorso dei giocatori in scadenza o in prestito può aver inciso inconsciamente. Finire il campionato il 22 giugno e poi ripartire subito con altre squadre non è semplice. Io ho cercato di recuperare tutti, ma non è stato facile. Anche sul tema della vita notturna si è detto tanto, ma spesso si esagera: magari si vedono i ragazzi a mezzanotte e si dice che erano in giro alle due.”

Marino ha ricordato anche le difficoltà logistiche e fisiche che hanno condizionato la squadra:

“Per un mese non si sapeva se si sarebbe giocato. Quando poi è arrivata la conferma, abbiamo controllato e seguito i giocatori ogni giorno per mantenerli in condizione. Ma è stato un periodo assurdo, con tanti problemi fisici. Se i playout si fossero disputati nelle date originarie, alcuni sarebbero arrivati in forma migliore. Invece, nell’ultimo periodo molti arrancavano.”

Un’amarezza che il tecnico siciliano non riesce ancora a scrollarsi di dosso, ma che lascia trasparire anche orgoglio per il lavoro svolto: “Abbiamo dato tutto, fino alla fine. E questo, al di là del risultato, resta per me il valore più grande.”

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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Caporedattore dal 2024
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