Dal ritiro di Cascia, dove la Salernitana sta gettando le basi per affrontare il prossimo campionato di Serie C, emerge con chiarezza un doppio binario operativo: da una parte i calciatori già individuati dal direttore sportivo Daniele Faggiano per comporre l’ossatura della nuova squadra, dall’altra un gruppo eterogeneo composto da partenti, calciatori in prova e giovani del vivaio.

Una frattura tecnica e progettuale che fotografa con precisione la fase di transizione in cui si trova oggi il club granata. Se si dà per scontato che nessuno degli elementi reduci dalla disastrosa stagione in Serie B farà parte della rosa 2025/26, appare evidente che il lavoro da fare è ancora molto.

Portieri: servono titolare e vice

L’unico estremo difensore attualmente a disposizione è Cevers, giovane interessante ma ancora troppo acerbo per affrontare un intero campionato da protagonista. L’ex Rimini potrebbe al massimo occupare il ruolo di terzo portiere, motivo per cui saranno necessari almeno due nuovi innesti affidabili tra i pali.

Difesa: reparto da costruire quasi da zero

Nel pacchetto arretrato si segnalano le presenze di Matino e Cabianca come braccetti di destra, mentre al centro della linea a tre difensiva l’unico nome certo è Coppolaro. Sul lato sinistro, Anastasio – nato esterno – è stato adattato a braccetto, ma servirà comunque un centrale mancino di ruolo e almeno un altro difensore per completare le rotazioni.

Sulle fasce laterali, l’unica certezza è Villa, che coprirà presumibilmente l’out mancino. Se Anastasio sarà confermato tra i centrali, sarà necessario acquistare un altro esterno sinistro di spinta. Sull’altra corsia, invece, regna il vuoto: a destra, nel corso del ritiro, Achik (nato trequartista), Cabianca (adattato) e il giovane Cirillo (mancino in prova) si sono alternati senza offrire soluzioni convincenti.

Centrocampo: buoni titolari, mancano le riserve

Nel cuore della mediana, il potenziale terzetto titolare sembra delineato con De Boer, Capomaggio e Varone. Ma è evidente che l’allenatore Giuseppe Raffaele necessiti di ricambi all’altezza per tutte e tre le posizioni, al fine di garantire solidità e dinamicità nei novanta minuti e durante un’intera stagione.

Attacco: numeri scarsi e poca versatilità

Davanti, i soli Inglese, Ferrari e Achik non bastano. Il tecnico ha bisogno di ulteriori pedine offensive per variare assetti e strategie a seconda degli avversari e delle situazioni di gara. Un attacco corto e poco duttile rischierebbe di ingabbiare sul nascere ogni idea tattica.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 31 luglio 2025 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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