Restano otto punti di penalizzazione. Il Trapani sperava di vederli quantomeno dimezzati e, invece, il Collegio di Garanzia del Coni ha deciso di rigettare il ricorso presentato dalla società granata. Confermati, quindi, gli otto punti di penalizzazione subiti per la vicenda dei crediti d’imposta e le inibizioni al presidente Valerio Antonini ed al segretario Vito Giacalone. Il patron granata ha preannunciato ulteriore battaglia e non sembra affatto intenzionato ad arrendersi. 

Un verdetto che colpisce duramente la squadra che, sul campo, in questo avvio di campionato sta dimostrando di meritare le primissime posizioni. Senza gli otto punti di penalizzazione, infatti, i ragazzi di Aronica sarebbero terzi in classifica con 12 punti, a 3 lunghezze dalla Salernitana. Del resto stiamo parlando di un presidente che, al netto della scorsa stagione molto complicata e di un -8 che avrebbe scoraggiato chiunque, ha investito milioni di euro completando l'organico già a metà luglio e con gente che può fare la differenza in questa categoria.

Va detto che la Salernitana è stata spettatrice interessata della vicenda. Da un lato c'è il discorso sportivo. Avere così distante una delle dirette concorrenti potenzialmente più agguerrite sicuramente è un vantaggio, per quanto fortunoso e non derivante da meriti e demeriti da campo. Dall'altro, però, un'eventuale riduzione della pena avrebbe potuto riaprire scenari di vario genere, visto che il Trapani è stato penalizzato per una vicenda uguale a quella che, al Brescia di Cellino, costò -8 e retrocessione, con stravolgimento della classifica e playout con la Samp e non col Frosinone. In quel caso facile immaginare che l'oramai ex società biancazzurra avrebbe fatto battaglia e la Salernitana avrebbe affiancato ogni azione legale. Del resto è ormai lapalissiano ribadire che quella sfida con i blucerchiati non si sarebbe mai dovuta giocare.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 27 settembre 2025 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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