Ancora poche ore e la palla passerà nuovamente al campo: finalmente le parole lasceranno spazio ai fatti e conterà soltanto il pallone. Questa sera la Salernitana sarà di scena all'Olimpico contro la Roma di Mourinho, ormai un appuntamento classico della prima giornata, trattandosi della terza volta in cinque stagioni di Serie A che i granata esordiranno contro i giallorossi. Un avvio tosto, ma stimolante per la nuova squadra targata Sousa, che, però, è ancora in fase di costruzione e si presenterà nella Capitale estremamente incerottata. Tante assenze in casa granata e nuovi arrivi ancora troppo "freschi" per essere gettati subito nella mischia.

Dopo un lungo immobilismo durato un mese e mezzo, la società di via Allende ha infatti impresso la necessaria accelerata sul mercato all'indomani della gara di coppa contro la Ternana. Sbarcati in granata due attaccanti, il giamaicano Trivante Stewart e il nigeriano Chukwubuikem Ikwuemesi, a rattoppare un reparto, quello avanzato, gravemente lacunoso, e il centrocampista polacco Mateusz Łęgowski. Tre colpi pressoché sconosciuti al grande pubblico e definiti senza mezzi termini delle scommesse dal tecnico portoghese in conferenza stampa, il quale ha ribadito la necessità di dare il giusto tempo di inserimento a giocatori giunti da campionati decisamente più diversi e meno competitivi della Serie A. Dichiarazioni sincere, che vanno prese come tali: nessuna "bocciatura" preventiva per elementi catapultati dall'oggi al domani in un mondo calcistico completamente nuovo. Comprensibile lo scetticismo di qualche sostenitore, anche dopo le dichiarazioni del patron Iervolino che ha parlato dell'utilizzo di un algoritmo per rintracciare questi rinforzi, ma è assolutamente d'obbligo sospendere ogni giudizio e rimandarlo unicamente al campo. La società, dopotutto, si è guadagnata in questi due anni un credito importante in termini di fiducia ed è giusto dare ai giocatori il tempo per esprimersi. Detto questo, appare evidente che ci sia stato un taglio sul budget di mercato che lascia qualche preoccupazione, pur del tutto comprensibile in tempi di ristrettezze per l'intero movimento calcio italiano. Ben più preoccupante, piuttosto, resta il mercato in uscita, con ancora diversi elementi ancora da piazzare, come Valencia, Sepe e Simy, con quest'ultimo sempre più vicino, però, alla cessione. 

Tornando all'attualità del campo, l'undici in vista di domani resta difficilmente pronosticabile, date le assenze. Out mezzo pacchetto arretrato, con Daniliuc, Pirola non convocati, ma Lovato recupera in extremis e torna a disposizione, ma resta da valutare la possibilità di schierarlo dall'inizio; a centrocampo ci saranno sicuramente i due Coulibaly, con Legowski, unica alternativa data l'assenza di Bohinen, pronto a subentrare; sugli esterni si rivedrà con ogni probabilità la coppia titolare Bradaric-Mazzocchi, mentre sulla trequarti Candeva e Kastanos agiranno alle spalle dell'unica punta, ruolo per il quale restano in ballottaggio Dia e Botheim. Formazione forzosamente sperimentale e poche alternative, ma bisogna fare di necessità virtù. Aldilà degli uomini, però, si riparte dalle idee di calcio del tecnico portoghese, un vero martello in questo precampionato. Contro la Ternana si sono visti sprazzi di bel calcio, nonostante meccanismi ancora da oliare e una condizione fisica ovviamente non al top, e la sensazione è che la presenza di uno zoccolo duro e di una spina dorsale reduce dalla scorsa annata possa rappresentare una marcia in più. Allora bentornato, campionato, e avanti Bersagliera!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 20 agosto 2023 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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