Altro che partita della svolta: contro il Napoli, decisamente modesto rispetto a quello che ha stracciato il campionato l'anno scorso, la Salernitana ha fatto un'altra brutta figura. Certo, i torti arbitrali sono evidenti ed è gravissimo non annullare il primo gol di Raspadori. A cosa stava pensando l'assistente che pure era ben posizionato? Possibile che la Salernitana perda sempre quando viene designato Rapuano? Non osiamo immaginare cosa avrebbero detto su sponda azzurra a parti invertite, loro che sono sempre bravi a "piangere" per episodi dubbi e che hanno totalmente sorvolato rispetto a situazioni gravissime. Così come è gravissimo quello che è successo prima e dopo la partita.

A Salerno si fa fatica ad acquistare un biglietto a causa dei prezzi alle stelle, latitano le iniziative e si blindano gli allenamenti, però poi arrivano decine e decine di accreditati tifosi di altre squadre (o gente che si "infiltra" e mangia a scrocco aiutata da professionisti...poco professionali) che mangiano, bevono, esultano se la Salernitana perde e poi si dilettano sul web con video vergognosi.

Paghi chi ha offeso Salerno ma anche chi non ha saputo fare il proprio mestiere. Tornando alla Salernitana, la cosa che rattrista non è tanto la sconfitta senza fare un tiro in porta e con una maglia senza identità e priva del colore granata (che senso ha proporre iniziative di marketing con uno stadio vuoto ed entusiasmo zero?), ma il clima incredibilmente freddo sugli spalti. Quasi come se si giocasse un'amichevole estiva e non un derby sentito su entrambe le sponde e che ad aprile portò 5000 persone in strada per esultare.

E i calciatori? Ognuno per conto suo, nessuna protesta dopo lo 0-1, un solo ammonito, panchina silenziosa, nessun giocatore capace di trascinare l'ambiente e i compagni, un allenatore che - come ai tempi del Benevento - commenta trionfalmente partite inguardabili senza spiegarci cosa abbia dato in un mese alla Salernitana se non spostare indietro Candreva di 40 metri e cambiare quattro moduli in altrettante gare ufficiali. E De Sanctis? E' ancora lì, al suo posto. Certo, il ribaltone ha senso se torna Sabatini o si punta sul Marino o il Petrachi di turno, soprattutto perchè a gennaio c'è il rischio che il distacco dalla quartultima sia enorme e che solo un miracolo salverebbe questa squadra.

Proprio per questo bisogna muoversi da subito, escludendo eventuali mele marce all'interno dello spogliatoio e chiudendo i colpi in tempo, ricordando che Cabral, Coulibaly e Dia mancheranno per tutto il mese di gennaio causa coppa d'Africa. Il ds non è l'unico responsabile, ma la storia recente insegna che si può allestire una buona rosa anche con budget irrisorio e che talvolta accontentarsi di un prestito secco può essere strategia vincente senza limitarsi a scommesse estere che, ad oggi, fanno rimpiangere finanche il Bonazzoli triste e svagato dell'ultimo periodo in granata. Col Sassuolo ultima chance? Forse sì, anche perchè il calendario è di fuoco e Sousa ripeteva sempre quanto fosse importante sfruttare un avvio teoricamente soft. Altro errore imperdonabile di quel Iervolino passato troppo rapidamente dal sogno Europa e i 25 milioni per Pinamonti all'autofinanziamento. La domanda sarà sempre la stessa: che è successo in questi 12 mesi?

Sezione: Editoriale / Data: Ven 10 novembre 2023 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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