Ma che bella questa Salernitana! Sarà pur vero che tutti avevamo assaporato il gusto del colpaccio così come accaduto a Roma poche settimane fa, ma questo pareggio può valere mezza salvezza. Diciamoci la verità: con tre gare su quattro in casa e una partita in più a disposizione, fossimo tifosi delle dirette concorrenti parleremmo dei granata come principali indiziati per mantenere la categoria. Lo scontro diretto col Venezia, la partita interna con il Cagliari dinanzi a 25mila spettatori e poi due gare con avversari che onoreranno il gioco del calcio come giusto che sia, ma che avranno stimoli immensamente minori. E poi la Salernitana vista oggi può giocarsela davvero alla pari con tutti. Mettere sotto una squadra che da qualche tempo gioca in Europa, nel suo stadio e con questa personalità ha emozionato i duemila tifosi presenti, orgogliosi per la performance del cavalluccio marino e già mentalmente proiettati alla gara di giovedì. Tutti hanno fornito un contributo eccellente. Mazzocchi è sempre più il padrone della fascia destra ed è stato tra i migliori, Ederson e Bohinen disegnano calcio, Gyomber è davvero un giocatore di categoria, Djuric ha stravinto tutti i duelli aerei, Lassana Coulibaly è un grande calciatore e anche Fazio sta crescendo sul piano fisico. Muriel e Zapata hanno fatto tremendamente fatica e solo un'azione un po' confusa e fortunosa ha consentito all'Atalanta (a fine ciclo?) di agguantare il pareggio.

Vincere sarebbe stato splendido, ma anche un pari ottenuto con una prova del genere consente di dormire sonni tranquilli. Volendo vedere il pelo nell'uovo, forse i cambi non hanno convinto in pieno perchè rinunciare totalmente ad un centravanti di peso che facesse salire la squadra a favore di un Mousset ad oggi in difficoltà è apparso un azzardo, così come preferire Dragusin a destra piuttosto che spostare Zortea nel suo ruolo naturale e dar fiducia a sinistra ad un mancino come Jaroszynski. Dettagli, comunque: anche a Nicola va detto bravo e in tanti ritengono che il suo avvento in anticipo (senza nulla togliere ai suoi predecessori che, va detto, hanno lavorato in condizioni critiche dando comunque il massimo) avrebbe potuto garantire da subito una classifica diversa. Ora, però, tutti hanno l'obbligo di remare nella medesima direzione per scrivere la storia in una città passionale come  Salerno. E, credeteci, anche chi è stato critico è oggi strafelice per la rinascita granata, frutto del grande lavoro di Iervolino, di tutti coloro che a gennaio hanno sposato la causa e di una tifoseria che, ora, ricoprirà un ruolo determinante. Venezia e Cagliari, 4/6 punti per mettere nel mirino addirittura una salvezza in anticipo. Piedi per terra e pronti alla battaglia, sia chiaro. Ma con questa Salernitana e questo pubblico altro che 7%...

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 maggio 2022 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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