Subire un gol allo scadere, nel calcio, rappresenta uno scotto sempre duro da digerire, specialmente quando, come nel caso di Salernitana-Cagliari, c'è in ballo il destino salvezza. A più di ventiquattr'ore di distanza resta cocente l'amarezza dei sostenitori granata per il gol di Altare al 99', cuna vera doccia fredda per i 30mila dell'Arechi che rimanda il verdetto salvezza agli ultimi, infuocatissimi 180 minuti. Serve però archiviare al più presto il pareggio con gli isolani che, se da un lato rischia di rappresentare un enorme rimpianto per i colori granata, dall'altro permette agli uomini di Nicola di mantenere inalterate le distanze e di essere ancora gli artefici del proprio destino. Tutto è nelle mani della Salernitana e cercando di guardare con lucidità e raziocinio l'ultimo filotto granata, il bicchiere è senza dubbio mezzo pieno: cinque punti in tre partite disputate nell'arco di sei giorni e quartultimo posto in classifica rappresentano senza dubbio un ottimo viatico per questo finale di stagione. Davvero difficile fare meglio, considernado l'enorme dispendio di energie psicofisiche cui sono stati sottoposti i giocatori nell'ultima settimana.
Comunque vada sarà un successo. L'impresa compiuta nelle ultime sei giornate dalla Salernitana assume dei contorni che hanno del prodigioso e i tifosi ne sono consapevoli, come dimostra non solo la risposta di pubblico, ma anche il lungo applauso tributato dai sostenitori alla squadra anche a caldo dopo l'amaro pareggio in rimonta contro il Cagliari. Nicola e i suoi uomini hanno regalato un finale di stagione a dir poco emozionante ad una piazza, come quella di Salerno, fino a un mese fa depressa e amareggiata, ma - e questo è il suo più grande merito - assolutamente mai rassegnata all'idea di salutare la Serie A. La tifoseria ci ha sempre creduto, anche quando i risultati non le davano ragione e gli addetti ai lavori - noi giornalisti compresi! - sembravano ormai dare per spacciata la squadra. Tutti ci auguriamo l'epilogo più atteso, ma ci sentiamo di promuovere già a pieni voti il tecnico e i suoi uomini, capaci di costruire in queste giornate un gruppo solido, unito, affiatato e in grado di esprimere un calcio davvero convincente per intensità e qualità. Come al solito a fare la differenza saranno i dettagli, ma la squadra ci sta mettendo tutto il suo e, verrebbe da dire, anche oltre.
Ora però, come direbbe il Vikingo: ZITT! Ad attendere i granata ci saranno due partite tutt'altro che semplici pur contro avversari come Empoli e Udinese che non hanno più nulla da chiedere al campionato. La storia insegna che il finale di campionato è in grado di serbare sorprese inimmaginabili, dettate spesso proprio dalla spensieratezza con la quale alcune squadre si approcciano alle ultime gare oppure alle enorme motivazioni di chi si gioca il suo destino calcistico. Un esempio lampante il sorprendente successo del Genoa sulla Juventus, che ha in qualche modo complicato la rincorsa salvezza della Salernitana, ora costretta a guardarsi le spalle da ben due avversari, e che ha dato adito a infinite polemiche. Un risultato che sembra aver scatenato il panico anche tra i tifosi sui social, ma bisogna restare sul pezzo e ricordare ancora una volta che tutto passa dalle mani (e dai piedi) dei granata. Una vittoria a Empoli potrebbe dare una direzione ben precisa alla corsa salvezza, considerando anche i difficili impegni del Genoa, impegnato contro il Napoli, e il Cagliari, che affronterà un'Inter in piena lotta scudetto.
La Salernitana c'è, è viva e ci crede più che mai. Questo per merito del lavoro di Nicola, del ds Sabatini e del patron Iervolino, capace di cambiare il volto di una squadra e di regalare un sogno ai tifosi. Ma se la squadra granata è stata capace di tornare in piena corsa è stato anche per demerito altrui, come dimostra il ruolino di marcia del Cagliari e delle altre pretendenti alla salvezza. Lungi dal voler sminuire l'immenso ed encomiabile lavoro della squadra granata, un dato su tutti certifica l'enorme stato di crisi del calcio italiano: se la Salernitana vincesse le ultime due partite, raggiungerebbe la salvezza a quota 36 punti, due in meno di quelli che, ventitré anni fa, condannarono i granata di Francesco Oddo all'amara retrocessione. Impossibile proporre un confronto tra due calci e due campionati diversi, ma senza dubbio sono numeri che lasciano pensare.
Ogni discorso e calcolo al momento è però suprefluo. Bisogna restare sul pezzo, far fronte comune e remare tutti verso l'obiettivo. Il bene della Salernitana viene prima di tutto e i tifosi preparano un nuovo, grande esodo anche ad Empoli, dove lo stadio si colorerà di granata. Tutti per uno, uno per tutti: FORZA SALERNITANA!
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