Se è vero che l'ultimo posto in classifica può essere addebitato al budget messo a disposizione dal presidente, a qualche errore del direttore sportivo e alla preparazione evidentemente sbagliata da Paulo Sousa, è altrettanto vero che - in questo mese- Filippo Inzaghi non ha affatto cambiato il volto della Salernitana. I numeri, prima ancora che le scelte, bocciano il suo operato: pari all'esordio col Cagliari con il primo tiro in porta all'86', sconfitta a Genova senza mai rendersi pericolosi, ko col Napoli e Meret mai impegnato e 2-2 col Sassuolo che poteva essere 5-2 senza un super Ochoa tra i pali.

Chi ascolta Inzaghi in conferenza stampa senza aver visto la partita, può immaginare che questa Salernitana combatta, diverta e stia scalando posizioni in classifica. Evidentemente l'allenatore granata si accontenta di poco, visto che oggi solo le parate di Ochoa e il senso del' gol di Dia hanno evitato la terza sconfitta consecutiva. Il Sassuolo, che sta attraversando un momento di difficoltà, avrebbe meritato la vittoria e 20 minuti discreti non bastano per dire che il pareggio sia meritato. Bisogna essere intellettualmente onesti: vedete davvero tutte queste differenze con la squadra brutta e timorosa di Sousa?

In un contesto con scarsa qualità, si può tenere in panchina Candreva e schierarlo nella ripresa così lontano dalla porta? Non a caso il fantasista è meno carico rispetto al recente passato. Perchè togliere Tchaouna così presto e dare spazio a un Simy che non può essere certo salvatore della patria dopo due anni di flop totale in tre piazze diverse? Gyomber in panchina a favore di un Fazio spesso in ritardo? E poi, ciliegina sulla torta, la costante bocciatura di Kastanos. Per far giocare, poi, Maggiore che non azzecca mai una partita e inserire Martegani e Legowski che sbagliano anche passaggi elementari.

Caro mister, qui non bisogna inventarsi nulla e se è giusto tenere fuori "chi tira indietro la gamba", è altrettanto giusto dare spazio e fiducia a chi ha dato cuore e anima per la Salernitana prima del suo avvento. In questo modo, invece, si depaupera ulteriormente il patrimonio tecnico e non si crea armonia all'interno delo spogliatoio. E basta anche parlare del passato, delle 5 vittorie su 24 e dell'ultima in trasferta che risale a gennaio. Lo sappiamo, lo sanno tutti, e se lei è qui evidentemente qualcosa non funzionava. L'allenatore pensi a risolvere i problemi, a raccontare le partite tenendo conto di statistiche oggi impietose e che certo non vengono offuscate da un risultato che serve a pochissimo. 

Tutti parlano del mercato di gennaio ed è evidente che De Sanctis debba andare sulle certezze e che Iervolino sia "costretto" ad allargare i cordoni della borsa. Ma se Inzaghi non migliorerà il suo score si rischia di ritrovarsi a fine girone d'andata con un distacco ampio dalla zona salvezza. Ora il calendario è tostissimo, se non si batte questo Sassuolo dove si vogliono racimolare punti? E se il problema è atletico si vada, da domani, in ritiro per sfruttare quella sosta che, a nostro avviso, dovrebbe essere contraddistinta da un ulteriore ribaltone. O anche stavolta, dopo questa prova opaca, Inzaghi se la prenderà con i giornalisti che non collaborano?

Sezione: Editoriale / Data: Sab 11 novembre 2023 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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