Nicola ritorna. Nicola non è mai andato via in fondo. Nicola sarà ancora il tecnico della Salernitana. Opportunismo o scelta ragionata? E soprattutto è la scelta giusta? Sono queste le domande che si pongono da oggi, dall'ufficialità del rientro del tecnico granata al timone della squadra, i tifosi granata e gli addetti ai lavori. Ma soprattutto, a questo punto di chi è la colpa del crollo della Salernitana? Proviamo a ricostruire tutto. La piazza è dalla parte di Nicola, a cui si deve la salvezza e sopratutto il fatto di essere uomo e di averci messo sempre la faccia. La piazza è dalla parte del tecnico perche per quanto cocciuto e testardo nelle sue decisioni sa parlare alla gente, ai tifosi, ai giornalisti e sa farsi capire, e soprattutto apprezzare. La piazza è anche dalla parte di Iervolino. Come potrebbe essere altrimenti visto che a lui si deve non solo la permanenza in serie A ma soprattutto la salvezza della Salernitana dal fallimento e la possibilità di respirare il calcio che conta.

Alla fine resta lui, Morgan De Sanctis. Il consigliere, così come definito oggi da Iervolino, quello a cui tutti, e dico tutti, imputano le scelte sbagliate di questo mercato, dettate forse da inesperienza o forse dai pochi contatti a sua disposizione. La frizione con Nicola è chiara ed evidente e non basta qualche dichiarazione rilasciata da ambo le parti a smentire l'attrito in essere tra i due. E nemmeno le parole al miele del patron. Nicola dice A, De Sanctis fa B, Iervolino vuole C. Forse la colpa è proprio di questa anomala trivalenza. Il calcio non è una scienza esatta, lo sappiamo, ma da che mondo è mondo il tecnico sceglie le pedine, il diesse conduce la trattativa e il patron la chiude, economicamente. Ad ognuno il suo è soprattutto ognuno rispetti i propri ruoli. Perché la Salernitana non è né di Davide Nicola, né di Morgan De Sanctis né di Danilo Iervolino, benché né sia il proprietario sulla carta. E nessuno vuole più vivere una serata umiliante come quella di domenica. La Salernitana è dei tifosi. E basta. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 19 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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