Gli amanti dell'estetica possono tranquillamente cambiare canale o godersi un film al cinema. Nel calcio contano i risultati e, probabilmente, se la Salernitana avesse affrontato il Lecce come fatto contro Verona e Spezia avrebbe qualche punto in più. Quando devi salvarti il tiki taka fine a sè stesso e lo spettacolo non occorrono. Basta avere un gruppo che lotta, una fase difensiva efficace e la maglia sudata. Al resto ci pensano i singoli, quelli in grado di tirar fuori dal cilindro la giocata giusta e spostare gli equilibri. E questa Salernitana ne ha tanti. 15 giorni fa fu Dia, stavolta tocca a Mazzocchi togliere la proverbiale ragnatela dall'incrocio e regalare alla Salernitana un successo fondamentale e a sè stesso la seconda rete stagionale. Un altro, ennesimo messaggio al commissario tecnico Mancini. Ma anche Nicola può trarre spunti positivi, al netto di un primo tempo in modalità andamento lento. Candreva, cui carta d'identità non consente di sgroppare sulla fascia per 90 minuti, è piaciuto da mezz'ala, la squadra è apparsa più equilibrata quando Mazzocchi è tornato sulla destra e Bradaric - finalmente incisivo - si è posizionato sull'out opposto. Fatta eccezione per Vilhena e Bonazzoli, tutti hanno dato veramente un buon contributo. Bene il terzetto difensivo, vien da chiedersi come abbia fatto l'allenatore a tener fuori questo Gyomber in quel di Reggio Emilia e cosa stia aspettando il direttore sportivo a proporgli il sacrosanto rinnovo contrattuale. E' il difensore più forte della rosa. Lasciarselo scappare a parametro zero sarebbe un errore, la speranza è che Iervolino possa scendere in campo in prima persona per evitare si perda altro tempo e che l'agente inizi legittimamente a guardarsi intorno. Chi è così legato alla maglia ed ha contribuito ai successi della Salernitana deve essere blindato, senza se e senza ma.

Oggi prova di personalità anche di Sepe, bersagliato dalla critica eccessivamente, difeso dalla società e dallo staff tecnico e sempre puntuale negli interventi. Ma l'1-0 contro lo Spezia va equamente diviso tra tutte le componenti. Non è un caso che i granata abbiano vinto il terzo scontro diretto tra le mura amiche, laddove si respira un clima straordinariamente coinvolgente in cui ogni singolo spettatore è consapevole di poter essere d'aiuto. Quando le forze venivano meno ci ha pensato l'Arechi a trascinare la Salernitana, il gol è arrivato per l'ennesima volta sotto la Sud e ormai non può essere più una coincidenza. Toccante anche il saluto di Ribery al pubblico, un campione che appende le scarpette al chiodo e che ha saputo farsi amare a prescindere dalle performance sul rettangolo di gioco. Un onore per Salerno e per la Salernitana che il suo nome resti legato a vita alla città e alla sua squadra di calcio. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 23 ottobre 2022 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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