E' inutile negare che qualcosa si è rotto. Anche le parole del presidente Iervolino, ai microfoni di Sport Italia, confermano questa sensazione ormai già chiara nella mente e nelle idee della piazza granata che ha visto il giocattolo messo su l'anno scorso da Sousa sgretolarsi lentamente proprio dopo che il portoghese decise di cedere, almeno inizialmente, alle avance di Aurelio De Laurentis, accettando una cena che avrebbe poi decretato la sua lenta e inesoribile caduta. Da quel momento qualcosa si è rotto: la fiducia dei giocatori verso l'allenatore e tra loro stessi, della piazza verso il tecnico e verso la società non in grado di prendere le giuste contromisure, sia lato tecnico che dal punto di vista del mercato. Scelte scellerate verrebbe da dire, come quelle di voler tentare di cambiare il mondo del calcio in mano ai procuratori, affidandosi magari ad algoritmi e mercati esteri senza la certezza del risultato. 

Scelte che oggi la squadra, e la piazza, sta pagando sul campo con risultati inguardabile e umilianti, che suggellano un ultimo posto in classifica meritato per quanto fatto vedere fino ad ora sul rettangolo verde. Qualcosa si è rotto e sembrerebbe facile dirlo ora, con dati alla mano, ma molti lo avevano anticipato già in quel di Settembre quando la squadra, che pur presentando lacune tecnico-tattiche abbastanza evidenti anche agli occhi dei meno esperti, dimostrava di non starci più con la testa. Lo spirito di squadra, quello del sacrificio e della dedizione, del tutti per uno e uno per tutti, è venuto meno o per meglio dire non si è mai visto fino in fondo quest'anno, tranne in rare ed effimere occasioni.

Il caso Dia poi la ciliegina sulla torta: il top player che accetterebbe di andarsene, a pochi minuti dal gong del mercato, per una squadra che non rappresenta una big europea ma una normale squadra di Premier, lasciando compagni e una piazza che gli ha dato tanto, forse troppo e sicuramente più di tutti rispetto al suo passato. Anche li, ancora una volta, una gestione societaria non perfetta con un fuori squadra che ha portato alla sconfitta di Lecce e ripercussioni psicologiche su tutto l'ambiente. Primi segnali di una stagione difficile e complicata, ma che nessuno si augurava ma in fondo che tutti temevano. Una stagione fallimentare con una società incapace di apporre correttivi e raddrizzare il tiro e calciatori senza mordente che scendono in campo poco convinti dei propri mezzi e della propria voglia di fare bene. Ci auguriamo un cambio di rotta, prima di mentalità e poi dal punto di vista tecnico. Ce lo meritiamo. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 07 dicembre 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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