In questo momento possiamo individuare tre categorie di tifosi. Quelli che stanno godendo come ricci e che cantano, dopo anni, "la capolista se ne va". Ovviamente prematuro, ma questa vita ci dà tante sofferenze e non c'è nulla di male ad esultare per la nostra squadra del cuore. Quelli che sono contenti, ma mantengono i piedi per terra memori di altri campionati in cui l'alta classifica è diventata anonimato da dicembre in poi. Poi ci sono quelli che, tra uno slogan e una paginetta facebook, non sanno più a chi aggrapparsi perchè, almeno fino ad ora, non hanno avuto valvole di sfogo sufficienti. Certo, ora il calendario si farà durissimo e prima o poi qualche sconfitta arriverà: li vedremo riemergere dal nulla e alimentare le loro teorie da fantascienza che servono, speriamo, soltanto per farsi pubblicità. Perchè se ci credono per davvero il problema è serio. Sarebbe bello riproporre i commenti che leggevamo in estate, anche da parte di presunti operatori dell'informazione. Quelli che parlavano, ad esempio, di un Tutino che non era stato mai trattato ed era nome dettato dalla dirigenza ai soliti giornalisti per motivi ancora tutti da capire. Quanto basterebbe per cambiare mestiere. Oppure la chiamata a raccolta per attaccare Castori, reo di aver fatto svolgere un allenamento atletico con un laccetto del Trapani. Gravissimo, no? E poi Gyomber è retrocesso, Bogdan è retrocesso, Mantovani è rotto, Kupisz era la riserva del Bari in C, Belec non ne prende una e tante altre cantilene sbugiardate dal campo. 

E dire "tutti promossi, tranne la società" è altrettanto un controsenso: pur di non ammettere meriti di Lotito e Mezzaroma (che non cancellano errori ed orrori del recente passato) ci si aggrappa a qualunque specchio, in attesa magari che il Cittadella sbanchi l'Arechi e ridia fiato ai tromboni. Se Castori è qui è perchè, con coraggio, è stato scelto da loro, se i giocatori rendono è perchè qualcuno in dirigenza avrà fatto la trattativa. Che poi si attenda gennaio per la prova del nove lo rimarcheremo ogni giorno, anche a costo di essere noiosi. Mancano 30 punti per la salvezza, in un campionato di livello superiore a quello passato e che vede corazzate come Lecce, Spal, Empoli, Brescia e Frosinone pronte alla battaglia. Servono un grande centrocampista, un attaccante del livello dei titolari e un esterno sinistro, sperando che Lombardi torni a fare il Lombardi rendendo l'attacco granata il più fantasioso della categoria. Che poi vengano dalla Lazio ma fanno assist come quelli di Anderson poco importa. Godiamoci il momento, ricordandoci di chi già prevede cali, crisi e retrocessioni da gennaio in poi. A loro lasciamo volentieri una notte insonne, ai veri tifosi (anche quelli che diserterebbero, legittimamente) un dolcissimo abbraccio granata rivolto anche a chi, due anni fa, cantava "vi mandiamo in C" e poi ci ha dato 9 punti su 9. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 novembre 2020 alle 00:45
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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