Messa da parte la sosta per le Nazionali, è tempo per la Salernitana di ritornare in campo per riprendere la marcia in campionato, che la vedrà impegnata in un importante tour de force da qui fino alla pausa mondiale di metà novembre. Prima degli impegni internazionali, i granata avevano momentaneamente salutato il pubblico dell'Arechi con un brutto ko interno contro il Lecce che, più che per il risultato, aveva destato qualche preoccupazione per la prestazione, scialba e senza mordente di una squadra apparsa un po' sulle gambe. Niente di allarmante, ma un fisiologico calo di una squadra che ha iniziato il campionato a mille all'ora. Tanti impegni in poche settimane e una rosa falcidiata dagli infortuni ha portato gli uomini di Nicola ad attendere con favore la pausa, che ha già portato i primi frutti. L'infermeria si è svuotata, con Bohinen, Lovato e Radovanovic di nuovo a disposizione e i nazionali sono rientrati tutti integri, mentre il tecnico torinese ha potuto lavorare in serenità sugli errori commessi contro i salentini, seppur con il gruppo non al completo. 

Occorre, dunque, ripartire subito con decisione, ma senza stravolgimenti di sorta. Questa Salernitana ha dimostrato una precisa identità di gioco che ha rappresentato, fin qui, la sua forza e non deve assolutamente snaturarsi. I granata sono stati tra i pochi, in uno scenario nazionale abbastanza desolante, a proporre un calcio fatto di idee, perseguite sempre con grande convinzione da parte di un gruppo che ha saputo assorbire tutti i dettami di Nicola. Intensità, aggressività, giro palla veloce e ricerca costante della profondità, questi gli ingredienti della ricetta dello stratega piemontese, oggetto negli ultimi giorni di qualche critica per la gestione dei cambi. Qualche scelta tecnica ha sicuramente dimostrato i suoi limiti, ma non va dimenticato che questa squadra è stata in grado di mettere in seria difficoltà compagini come Juventus e Roma senza mai scendere a compromessi e continuando a professare il proprio credo tattico. 

Con il recupero di uomini pedine importanti come Bohinen e Lovato, la Salernitana si candida a un ruolo di mina vagante in un campionato più equilibrato che mai, dove però, è bene ribadirlo, basta poco per venir risucchiati nei bassifondi della classifica, che i granata hanno il dovere di tenere a debita distanza. L'obiettivo resta la salvezza, obiettivo da perseguire con umiltà, ma la vera forza di questa squadra sono la sua spensieratezza e genuina sfacciataggine che la porta a non volersi porre limiti precostituiti. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 02 ottobre 2022 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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