È una conclusione che sa di nuovo inizio, quella della stagione granata. Ultima tappa del fantastico viaggio della Salernitana, lo Zini di Cremona, dove i granata incappano in una sconfitta amara, ma completamente ininfluente, che non toglie nulla al percorso impeccabile degli uomini di Sousa.

Un nuovo inizio, sì, perché il tecnico lusitano ha tutta l'intenzione di avviare un ciclo che si pone come obiettivo la definitiva consacrazione della Bersagliera tra le maggiori realtà della Serie A. Con Sousa in panchina, c'è stata una vera e propria svolta per la squadra granata, che ha saputo acquistare consapevolezza nei propri mezzi e ritrovare un'identità perduta. L'allenatore portoghese ha portato una nuova idea di calcio che ha saputo portare avanti per mesi con la stessa coerenza contro qualsiasi avversario, dimostrando di saper valorizzare la rosa a disposizione. Se lo scorso anno i granata, appena affacciatisi in massima serie, hanno stupito il mondo con una salvezza impensabile, quest'anno la Salernitana si è affermata come una vera e propria mina vagante del torneo, capace di mandare al tappeto avversari ben più quotati e blasonati. Un plauso non da poco all'ex tecnico della Fiorentina, capace di risollevare le sorti di una barca che, a febbraio, sembrava stesse andando alla deriva. Ed è proprio in quel contesto di estrema difficoltà, durante il quale la salvezza non è sembrata affatto scontata, che la Salernitana si è scoperta unita e compatta. Insomma, sono le difficoltà ad aver cementato il gruppo e ad averlo fortificato, una sorta di "schiaffo morale" che è senza dubbio servito a risalire la china.  

Tutto passerà per la conferma di Sousa sulla panchina della Salernitana, per la quale, però, mancano soltanto i dettagli, e per un nuovo mercato estivo che rinforzi adeguatamente una rosa che già, ad oggi, può contare su un'ossatura solida, ma che difetta ancora di qualità in alcune zone del campo. Elementi come Ochoa, Gyomber, Bradaric, Coulibaly, Kastanos, Candreva, Dia rappresentano un patrimonio del club, che dovrà faticare per trattenere soprattutto il centravanti senegalese, appetito anche da diverse big, ma a questi giocatori vanno inevitabilmente affiancati altri elementi di spessore in tutti i reparti, soprattutto in attacco dove nelle ultime giornate si è fatta sentire enormemente l'assenza di Dia. 

Per il mercato, però, ci sarà tempo e il patron Iervolino ha dato in più occasioni prova delle proprie ambizioni. Adesso è il momento di godere di un successo che nessuna sconfitta può oscurare o ridimensionare e che ha regalato a un'intera città un altro anno in Paradiso. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 05 giugno 2023 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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