Nei mesi di agosto e settembre, quando la piazza ha dimostrato una certa ed esagerata ostilità nei confronti di tutto quello che ruotava attorno alla maglia granata, abbiamo scritto che la rivelazione poteva essere mister Castori. A distanza di tanto tempo riteniamo che fu una intuizione corretta. L’ottimismo derivava non solo dai buoni campionati che ha disputato di recente, ma anche dalle parole di Lotito che disse, nell’unico intervento pubblico dell’anno, che “il mister sta facendo la squadra, lasciamolo lavorare”. In pratica Castori è stato quasi un manager all’inglese, poiché ha lavorato sul campo (anche quando la Salernitana si presentò a Sarnano con un gruppo di giovani e con pochissimi titolari) ma ha anche imposto le sue scelte sul mercato. Per fortuna, verrebbe da dire. Tutti i giocatori che ha chiesto sono stati in grado di dare un contributo e di sposare la causa, la società ha capito che bisognava cambiare strategia rispetto ai fallimentari anni scorsi e gli ha dato carta bianca pur con un’altra rivoluzione estiva che certo non è sinonimo di programmazione. Ma questo è il passato. Anche in un altro editoriale scrissi di quell’episodio di Sarnano, quando Castori ha chiesto espressamente rinforzi. Sono arrivati. In ritardo, ma sono qui. La squadra è buona, sta andando oltre le sue potenzialità e, valutando il rendimento complessivo, primeggia con gli stessi elementi che hanno giocato il girone d’andata. Il dato negativo resta il reparto offensivo. Delle formazioni che occupano la parte sinistra della classifica, la Salernitana è quella che segna meno e ieri ci ha dovuto pensare un difensore su palla inattiva ad evitare l’ennesimo e scialbo 0-0. Sarebbe stato sufficiente investire sullo svincolato Coda per ritrovarsi al posto dell’Empoli ed è inutile che Fabiani ricorda le trattative di fine gennaio: se vuoi un calciatore forte lo prendi subito, non speri nel miracolo dell’ultimo giorno che ha portato in dote soltanto gente come Kiyne, Sy e Boultam che non hanno mai visto il campo. Se la Salernitana vincesse il campionato (e sarebbe bello per il Sud avere tre campane in A) si tratterebbe di un’impresa che ha il marchio di Castori. Viceversa ripenseremo alla piazza che invocava il bomber senza essere accontentata. E a Lecce, contro Pettinari, Coda e tanti altri, sarà il vero banco di prova anche per la difesa. Comunque i giallorossi sono a -1, se si vuole fare un qualcosa di importante non si può andare al Via del Mare con l'atteggiamento di Empoli e Monza. Aver paura, cme all'andata, servirebbe a poco e farebbe il gioco dei ragazzi di Corini, sulla carta più forti. E ieri, osando con Anderson e chiudendo con Cicerelli, la prestazione è stata migliore e anche Tutino è stato tra i migliori in campo. Non è un caso.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 marzo 2021 alle 13:00
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print