Sono confusa. Molto confusa. Ma piacevolmente confusa. Da cosa? Molto semplice, da questo campionato di Serie A che può ancora regalare alla Salernitana una salvezza nella quale, onestamente parlando, nelle ultime settimane non credevo più. La fiducia di inizio anno era tramontata, ma la scarpa in mano a mister Nicola ha cambiato questa drastica visione: perché alle volte basta un piccolo gesto, non sempre politically correct ma poco importa, a riaccendere l'entusiasmo.
Quello che si era perso e che ora sta tornando, perché in città è salita la cosiddetta "febbre", intanto per il match contro l'Atalanta, poi per quello casalingo contro il Venezia, una gara che - data l'andata - lascia il dente avvelenato. E sarà forse più sentita di quella contro i bergamaschi.
Soprattutto perché con i lagunari ci giochiamo anche la salvezza. Le gare da ora alla fine saranno tutte determinanti, ma quella contro gli arancioneroverdi lo sarà forse ancora di più: la truppa di mister Paolo Zanetti è probabilmente una delle meglio attrezzate, se si considera i nomi della rosa, ma sta pagando l'inesperienza e forse anche l'allestimento di una rosa - composta da molti stranieri - che non conosce bene le dinamiche del calcio italiano, a differenza di quella della Salernitana, che dalla sua ha anche un tecnico più navigato... anche per i miracoli. Perché questo doveva compiere Nicola, un miracolo. Che per me parte da quella scarpa in mano. Da quel gesto che infiamma, e che dà fiducia, come ho detto. 
Sto sicuramente correndo troppo, c'è appunto prima la sfida in Lombardia e altre due settimane prima di arrivare al match clou, ma esser tornati a crederci è un discreto passo avanti. Non mi rimangio comunque quello che sto dicendo da mesi: PROGRAMMAZIONE E PIANO B. Questi due aspetti vorrei non fossero trascurati o lasciati al caso. Perché dall'esterno si può sognare, dall'interno si deve esser pronti. Pure con la scarpa.

A cura di Claudia Marrone, redattrice di Tuttomercatoweb

Sezione: Editoriale / Data: Mer 27 aprile 2022 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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