Rammaricati o rinvigoriti? E' questo il dilemma che ci ha accompagnato per tutta la settimana. Certo, pareggiare contro una big come l'Inter in rimonta segnando un gol al 90' sotto la curva Sud è un qualcosa che resterà nella storia e che permette di mantenere un buon distacco sulla terzultima e di tenere a bada Lecce e Spezia, ma la vittoria del Verona a recupero scaduto lascia tanto, ma tanto amaro in bocca. Chi ha visto la partita sa che il Sassuolo (che, ironia della sorte, esattamente un anno fa perdeva anche a Cagliari, la più diretta concorrente dei granata) poteva ritrovarsi sopra di almeno tre gol dopo un'ora di gioco, a cospetto di un avversario che, in pratica, l'ultima buona partita l'ha fatta contro l'inguardabile Salernitana di Nicola. Tuttavia, dopo i cambi cervellotici di Dionisi e con l'ingresso del sempre incisivo e fastidioso Djuric, la storia è cambiata. Prima il pareggio di Ceccherini (Pinamonti perde una facile marcatura e il portiere si fa beffare sul palo di competenza), poi il clamoroso passaggio a vuoto di Consigli che sforna un assist involontario per Gaich consentendo all'ex Benevento di riaccendere tutte le speranze di una formazione modesta, ben inferiore alla Salernitana sotto il profilo tecnico ma che ora andrà a Napoli con ritrovato entusiasmo e con la voglia di accorciare ancora.

Ci sarebbe davvero tanto da dire. Sulla partita e su questi finali di stagione in cui c'è chi viene a fare 4 gol a Salerno davanti a 30mila spettatori e chi invece scende in campo con infradito e costume (non contro tutti!) ci sarebbe tanto da dire, ma sarebbe inchiostro sprecato. Lungi da noi parlare di malafede o appoggiare commenti minacciosi all'indirizzo di questo o quel tesserato, ci mancherebbe, ci limitiamo soltanto a dire che, forse, spostare il tiro sul finto problema plusvalenze può permettere al calcio italiano di non soffermarsi su situazioni che minano la credibilità di un sistema. Del resto se migliaia e migliaia di persone chiedono chiarezza e trasparenza commentando allo stesso modo vorrà pur dire qualcosa. A noi basterebbe che Consigli incappasse in una giornata altrettanto storta anche all'Arechi, laddove lui e i suoi compagni troveranno una vera e propria bolgia. Bene ha fatto la proprietà ad abbassare finalmente il prezzo dei biglietti prevedendo sconti per donne, anziani e under 14 e consentendo di sottoscrivere un mini abbonamento a costo vantaggioso. Certo, i tifosi non fanno gol ma sappiamo benissimo che, dal 1919 ad oggi, nei momenti difficili o decisivi è la Salernitana ad essersi aggrappata alla sua gente per aggiungere punti pesanti alla classifica. E’ vero anche che i 30mila assistettero impotenti alla goleada e al dominio dell'Udinese, ma allo stesso tempo consentirono di battere la Fiorentina e il Venezia e di conquistare un risultato positivo con il Cagliari.

Anche con l'Inter attaccare sotto la Sud nel secondo tempo ha avuto il suo peso. Molto, però, dipenderà anche dalla personalità e dal carattere di questo gruppo che, con Sousa in panchina, appare carico, concentrato, motivato e dunque pronto a scendere in campo con la propria gente pronto a chiudere la pratica in largo anticipo senza ulteriori sofferenze. Nel mezzo, però, c'è il Torino. Avversario ostico, ben allenato, guidato da un tecnico che non ha mai regalato nulla e con alcuni calciatori che, all'andata, misero in crisi i granata di Nicola. Ora, però, è tempo di accelerare. Non si spendono 40 milioni di euro per vincere appena 6 gare su 29 e un altro pareggio, comunque da non disprezzare, non darebbe la spinta necessaria per dire addio alla zona calda. Solo il colpaccio all'Olimpico aggiungerebbe un valore diverso ai sei risultati utili di fila maturati sin qui e a quelle gare con Spezia e Sampdoria che, pur se in trasferta, potevano avere un epilogo diverso. 180 minuti per tornare a distanza di sicurezza, contro tutto e tutti. I nostri consigli...non cambiano: sosteniamo la Salernitana, salviamola tutti insieme.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 aprile 2023 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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