Come dilapidare in sei giorni il clima di ritrovato entusiasmo ed ottimismo. Sono bastati 180 minuti per rivedere una Salernitana spenta, stanca, senza idee, troppo legata alle giocate individuali e che commette errori clamorosi. I numeri, del resto, non mentono mai: ennesimo ko in trasferta, 400 minuti senza segnare fuori casa, un solo gol in tutto il campionato dai subentranti, difesa puntualmente perforata, secondo posto distante otto lunghezze e l'obbligo di guardare il calendario facendo suonare un piccolo campanello d'allarme. Soffermarsi sull'emergenza e sugli arbitri sarebbe superfluo: da tempo immemore mancano una marea di calciatori ed è stato negato l'ennesimo calcio di rigore netto. Col Var e un pizzico di fortuna (la Salernitana primeggia per legni colpiti) si poteva essere tranquillamente secondi, ma i se e i ma non fanno la storia e il prossimo trittico di gare sarà decisivo. Solo battendo Cremonese, Juve Stabia e Ascoli si potrà dare un senso a questa stagione, ma parliamo di tre avversarie sportivamente parlando disperate, che hanno bisogno assoluto di punti. Un bivio "per capire chi siamo e dove vogliamo arrivare" per usare il mantra di mister Ventura che, ad oggi, il suo marchio di fabbrica lo ha impresso...a metà. Troppe battute a vuoto, alternanza incredibile tra prestazioni brillanti e prove da dimenticare, qualche scelta di formazione discutibile e un atteggiamento quasi rassegnato in panchina. Non come a Cittadella, certo, ma lo abbiamo visto notevolmente deluso.

Fallire l'obiettivo playoff per il quinto anno di fila alimenterebbe le polemiche dei tromboni sfiatati che altro non aspettavano, ma allo stesso tempo legittimerebbe le domande sulle ambizioni di Lotito e Mezzaroma. Possibile che una società così forte non riesca a ben figurare in B mentre realtà meno importanti e che spendono pochissimo rischiano di fare il doppio salto? Per fortuna se Atene piange Sparta non ride. Le big, o presunte tali, non sono partite benissimo e riteniamo che ad oggi (ma lo stiamo dicendo da dicembre) sia lo Spezia la più accreditata per la promozione diretta in A. Il Crotone è discontinuo, il Frosinone rischia di finire nono per come gioca e per il calendario che ha, il Chievo ha un'età media altissima e col caldo e i turni ravvicinati potrebbe pagarne le conseguenze, il solo Cittadella ogni anno si conferma e fa paura. Ma la Salernitana è artefice del proprio destino. Purtroppo è palese che l'assenza di Lombardi renda la manovra prevedibile, lenta, poco interessante. Dipendere da 2-3 giocatori potrebbe portare ad una rivalutazione del lavoro di Ventura, ma vogliamo fidarci del tecnico sperando che possa essere un valore aggiunto. Perchè, dopo un anno disastroso, bisogna anzitutto porre le basi. Magari dando certezze alla piazza come la riconferma dei migliori elementi della rosa. Fosse vero che Lotito sta già venendo i top granata al Verona ci sarebbe da preoccuparsi. Uscire allo scoperto smentendo queste indiscrezioni sarebbe già un bel segnale. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 27 giugno 2020 alle 01:09
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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