La Salernitana si prepara a vivere il suo "giorno più lungo", quello più atteso, capace di tenere col fiato sospeso un intero popolo per una settimana. E' giunto il momento della verità, la partita della vita, l'occasione per scrivere il proprio nome nella storia di questo club. Ancora una vittoria, l'ultima, e la Salernitana di mister Nicola potrà dirsi finalmente salva, una parola che mette i brividi soltanto a pronunciarla e che per scaramanzia è meglio riporre in un cassetto, come suggerisce l'ormai celeberrimo motto del Vichingo: ZITT!

L'incredibile cavalcata granata appare come una tela di magnifiche fattezze cui manca ancora l'ultimo dettaglio per essere completa e trovare la sua sublimazione in capolavoro assoluto. Un'opera d'arte realizzata a più mani e che porta impresse in particolare tre firme indelebili: in primo luogo quella del patron Iervolino, quella del ds Sabatini e, soprattutto, di mister Nicola. Ma, come già ribadito, il lavoro non è ancora ultimato e occorre assolutamente rimandare valutazioni di qualsiasi genere di altre ventiquattr'ore. Niente può togliere valore a quanto realizzato in questi mesi, ma è altrettanto vero che, come ribadito dall'esperto direttore sportivo granata, "se non ci salveremo la gente non si ricorderà cosa abbiamo fatto". La storia la scrivono i vincitori e non c'è spazio per le buone intenzioni. 

Vietato qualsiasi festeggiamento preventivo, ci saranno novanta minuti di fuoco da giocare e una vittoria tutt'altro che scontata da conquistare. E' vero, l'Udinese arriverà a Salerno privo di qualsiasi obiettivo, ma nel calcio, si sa, le insidie sono dietro l'angolo e giocare con la mente sgombra può fare la differenza. In ogni caso la Salernitana ha il suo destino nelle sue mani e la vittoria, assolutamente alla portata dei granata, è l'unico risultato contemplato. La partita si prepara da sola e le motivazioni non mancheranno di certo, ma i granata dovranno approcciarsi alla partita anche con la necessaria serenità e consapevolezza. Bisognerà scrollarsi fin da subito qualsiasi paura e nervosismo e la giusta pazienza anche di fronte alle difficoltà che potrà riservare la partita. Vietata qualsiasi frenesia di fronte allo scorrere inevitabile del cronometro, perché le grandi imprese si compiono prima con la testa che con i piedi e occorreranno nervi d'acciaio. 

Comunque vada la Salernitana è stata capace nuovamente di infiammare il cuore di un popolo amareggiato e vilipeso negli ultimi anni, che ha ritrovato la sua incredibile energia. Saranno in oltre 30mila i cuori granata assiepati sugli spalti pronti a rendere l'Arechi una vera e propria bolgia infernale e spingere la squadra verso un sogno accarezzato per ventitré anni, da quella retrocessione insanguinata del 1999 che grida ancora vendetta. Ecco che quindi la squadra di Nicola ha la possibilità di iscriversi nella leggenda e di consolare un dolore mai sopito che ha colpito al cuore un'intera città. L'impresa granata acquista quasi un valore mistico e simbolico, una vittoria che andrebbe dedicata innanzitutto a chi non c'è più ma si è battuto per questi colori. Dal Siberiano, passando per i quattro angeli di quel maledetto treno rientrante da Piacenza, che senza dubbio saranno accanto alla Salernitana dall'alto. Forza Salernitana, scrivi la storia!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 maggio 2022 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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