E' appena iniziata la settimana della verità per la Salernitana, quella che porterà il tanto atteso verdetto. Tutto in 90 minuti da vivere al cardiopalma, col fiato sospeso per una piazza come quella di Salerno abituata alle emozioni forti. Certo, dopo l'incredibile cavalcata iniziata contro la Samp, i tifosi granata speravano in un finale decisamente meno sofferto, ma considerando la situazione in cui versava la squadra soltanto un mese e mezzo fa, c'è solo da strofinarsi gli occhi e complimentarsi, comunque vada, con gli uomini di Nicola che hanno regalato un finale da brividi all'intera città. 

Brucia ancora e tanto il rigore sciupato da Perotti, esattamente come il pareggio del Cagliari subito al 99', ma bisogna assolutamente resettare partire dalla consapevolezza che tutto è nelle mani dei granata. Inutile e controproducente, però, far partire la caccia al colpevole. Certo, forse sarebbe stato più opportuno che il penalty del Castellani fosse stato tirato da qualcuno, come Bonazzoli, dal piede "caldo" e non un giocatore entrato a freddo come Perotti, ma va anche detto che l'argentino in carriera si è dimostrato una vera e propria sentenza dagli undici metri. "Non aver paura di tirare un calcio di rigore /Non è mica da questi particolari / Che si giudica un giocatore" cantava De Gregori e, si sa, i rigori sono stati spesso fatali nella storia del calcio anche per i più grandi campioni. Analogamente Nicola non è stato impeccabile e alcune scelte tattiche in quel di Empoli, come Obi esterno sinistro e Bonazzoli dalla panchina, sono sicuramente rivedibili, ma quello che stanno facendo questi ragazzi è qualcosa di straordinario e il tecnico torinese è l'artefice principale di questa cavalcata. Ecco che quindi ogni critica, a 90' dal termine del campionato, lascia il tempo che trova e occorre solo compattare l'ambiente, in realtà apparso sempre unito, anche nei momenti più difficile.

La Salernitana, paradossalmente a posteriori, può quasi salutare con favore il pareggio di Empoli, che ha permesso ai granata di allungare il distacco a +2 sul Cagliari e +3 sul Genoa, grazie anche ai loro ko rispettivamente contro Inter e Napoli. Oppure, per converso, quello del Castellani può rappresentare un ennesimo grande rimorso, che costringerà gli uomini di Nicola a giocarsi il tutto per tutto all'ultima curva. Fatto sta che contro l'Udinese l'unico risultato contemplato è la vittoria, per non dover più fare calcoli. Lo stadio Arechi, anzi, l'intera piazza di Salerno, si prepara a ruggire come non mai e si va verso il record assoluto di spettatori. L'avversario è tutt'altro che agevole, ma poter giocare la partita della vita dinanzi al proprio incredibile pubblico può risultare davvero decisivo. Ora più che mai occorre concretizzare quel "sinallagma d'amore" di cui parlava Iervolino al suo arrivo, per il quale ci vuole la partecipazione di tutte le componenti, dalla squadra ai tifosi passando per la stampa. Fino alla fine un solo grande grido: FORZA SALERNITANA!

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 maggio 2022 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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