Un pareggio in trasferta è sempre prezioso, su questo non ci piove, tanto più se ottenuto sul difficile campo dello “Zini” contro una Cremonese ancora imbattuta. Lo 0-0 contro i grigiorossi è fruttato un buon punto che permette ai granata di rimanere agganciati alla zona play-off e di portare a tre turni la striscia positiva. Segnale che la batosta del derby è stata subito metabolizzata sotto il profilo mentale e che la squadra è caratterialmente forte. Dieci punti in sette partite sono, d'altronde, un ruolino discreto, in linea con le aspirazioni stagionali e un buon viatico per il futuro.

Non è però tutto oro quello che luccica. Se il risultato è da accogliere positivamente, altrettanto non si può dire della prestazione. Il fattore che desta qualche preoccupazione è quello relativo allo sviluppo della manovra, spesso troppo compassato e prevedibile. I granata sono apparsi monocordi, privi di idee, riuscendo ad impensierire in una sola occasione l'ex Radunovic e palesando concrete difficoltà nella fase di costruzione. L'azione si è fin troppo spesso risolta nella consueta verticalizzazione per Jallow o nel lancio lungo su Vuletich, mentre dalle corsie laterali sono piovuti traversoni per lo più innocui. Il fraseggio, invocato da Colantuono, latita ancora. Di Tacchio si è dimostrato fin qui un imprescindibile frangiflutti, ma non è parso a suo agio nelle vesti di play-maker. Sugli esterni i granata vantano interpreti maggiormente votati alla fase di copertura e mancano giocatori in grado di creare superiorità, mentre l'attacco è composto da giocatori di principalmente di fisico e gamba. Manca l'estro, insomma, la fantasia, il lampo in grado di illuminare la manovra, la giocata capace di spostare gli equilibri in una gara bloccata come, ad esempio, quella di Cremona.

A pesare l'assenza di Di Gennaro, che, pur non brillando nelle prime uscite, rappresenta l'unico vero facitore di gioco oltre al lungodegente Rosina. La sosta, ancora una volta, può giungere in soccorso dei granata, che sperano di recuperare il fantasista ex Cagliari per la gara col Perugia. Colantuono avrà invece a disposizione due settimane di tempo per trovare il bandolo della matassa, analizzando con la sua consueta perizia la gara di Cremona ed individuando al più presto soluzioni alternative che permettano alla squadra di trasferire in partita la sua idea di calcio.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 07 ottobre 2018 alle 23:00
Autore: Valerio Vicinanza
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