Il ritiro a Cascia è finito. La Salernitana ha lavorato sodo tra le montagne umbre, sotto la guida attenta di Giuseppe Raffaele, per gettare le basi di una stagione che dovrà segnare la rinascita. Ora, a venti giorni dal debutto ufficiale in campionato e a pochi giorni dal Trofeo Iervolino all’Arechi (in programma il 10 agosto), il focus si sposta sul completamento della rosa. Perché, al netto dell’impegno e della dedizione mostrati nel precampionato, mancano ancora pezzi fondamentali.

Il direttore sportivo Daniele Faggiano ha già mosso le sue pedine. Ha portato a Salerno giocatori esperti e funzionali alla categoria: Matino, Achik, Varone, Villa e Coppolaro. Profili che conoscono bene la Serie C e che garantiscono sostanza. Ma, com’è evidente dopo le prime amichevoli e la valutazione emersa dal ritiro, la Salernitana è ancora un cantiere aperto. Manca solo l'ufficialità anche per Liguori e Knezevic ma si deve prima cedere. Bradaric è andato al Verona, Njoh al Servette, mentre ci sono sirene dalla B per Tongya e dall'estero per Lovato. 

In porta, per colmare il vuoto tra i pali, Faggiano è sulle tracce Donnarumma, mentre si valuta di contrattualizzare il giovane Cevers, svincolato e in prova. Nonostante l’arrivo di Matino e Coppolaro, la retroguardia è incompleta. Serve almeno un altro centrale strutturato, possibilmente con leadership e carisma, per guidare il reparto. Nel modulo 3-5-2 che sta plasmando Raffaele, manca almeno un esterno mancino che salti l’uomo, dia ampiezza e imprevedibilità. In quel ruolo, attualmente, le soluzioni sono adattate.

Faggiano lavora senza sosta: le trattative sono attive su più fronti e il DS non ha nascosto che “le sorprese arriveranno nei prossimi giorni”. Ma il tempo stringe, e l’equilibrio tra esperienza, giovani e sostenibilità economica è sottile. Il ritiro ha lasciato sensazioni incoraggianti sul piano dell’impegno, ma ora serve la completezza tecnica. Con venti giorni a disposizione, Faggiano dovrà chiudere i colpi chiave e consegnare a Raffaele un organico pronto a competere.

La piazza osserva, la fiducia è fragile ma non svanita. La stagione non è ancora cominciata, ma la partita decisiva – quella del mercato – si gioca adesso. E il margine d’errore è zero.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 agosto 2025 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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