Quando Lotito rispondeva alle domande sui risultati negativi della squadra ironizzando su una storia che non può vantare scudetti, coppe o promozioni in serie, la stragrande maggioranza dei tifosi e degli addetti ai lavori storceva legittimamente il naso. Ora l'allenatore ha preso il posto del presidente. E' passato un anno dalla firma del contratto, 12 mesi nei quali ha avuto carta bianca e la possibilità di lavorare con la miglior rosa allestita dal ritorno in B ad oggi composta, tra l'altro, da elementi che ha voluto fortemente pur assumendosi rischi notevoli. Gian Piero Ventura, ad oggi, almeno nei risultati non ha fatto meglio dei suoi predecessori e dovrebbe dare spiegazioni diverse piuttosto che trincerarsi sui "4 anni passati con due salvezze e due playout", "ricostruire da zero" ecc ecc. Tantissime squadre hanno sbagliato un campionato, ma nella stagione successiva hanno vinto al primo tentativo. La verità è che c'è un pizzico di confusione anche di natura tattica. Cambiare continuamente modulo, schierare la formazione pensando anche alla gara che verrà e non a quella che si sta giocando e riproporre calciatori obiettivamente deludenti è un qualcosa che non sta passando inosservato e non è lesa maestà rimarcare i demeriti di uno staff tecnico indiscutibile per qualità, esperienza e professionalità, ma che ad oggi è fuori dai playoff. E' vero, ha poche colpe Ventura se ci sono una marea di errori individuali dettati da lacune o dalla giovanissima età.

Se aggiungiamo infortuni e arbitraggi possiamo dire che la classifica è anche bugiarda e lascia spazio a tanti rimpianti. Ma se si perde sempre in trasferta, se si subiscono reti a ripetizione, se contro un Ascoli modesto sei sotto 2-0 al 10', se l'approccio al primo e al secondo tempo è spesso molle è naturale farsi delle domande. Qual è la vera Salernitana? Quella impresentabile vista per un'ora o quella che in 10 spadroneggia con la Juve Stabia o che domina a Benevento? Mancano 5 partite, parlare di verifiche sembra ormai anacronistico. Alla società il compito di uscire allo scoperto. Mezzaroma nelle sue dichiarazioni è molto equilibrato, Lotito è sparito da tempo e preferisce vivere la Salernitana a distanza. Oggi, invece, per dare credibilità al campionato serve chiarezza più che la qualificazione ai playoff. Tradotto: se tra un mese la rosa sarà smantellata, si è buttato un altro anno. Se, al contrario, saranno riconfermati i migliori investendo su 3-4 top player veri e non a fine carriera potremo accettare anche un altro anno di transizione. Ma non andare ai playoff con Lombardi, Cicerelli, Kiyine, Akpro, Dziczek, Di Tacchio, Jaroszynski, Djuric e Gondo sarebbe un fallimento. Di tutti, anche del mister. E in quel caso ci sarebbe da riflettere sulla riconferma. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 11 luglio 2020 alle 01:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print