Più ombre che luci in questo avvio di campionato della Juventus. Nonstante una campagna acquisti importante, con gli arrivi di Pogba, Di Maria, Bremer, Paredes e Milik, la squadra bianconera non sembra aver trovato la giusta quadra, sfornado prestazioni opache come a Genova o a Firenze. Tanti infortuni, si, ma anche tante pecche nello scacchiere tattico di Max Allegri.
IL MODULO DI GIOCO. La Juventus di Allegri non si lascia certo apprezzare per qualità di fraseggio e manovra articolata, bensì per una solidità difensiva e di risultati abbastanza consistenti. Oggi più di ieri, la Juventus non ha una vera e proprio identità di gioco, ne un modulo preferenziale, che cambia a seconda delle disponibilità e del turn over che il tecnico ex Milan decide di volta in volta, anche in base all’avversario. Di base il suo modulo preferito è il 4-4-2, finalizzato a garantire maggiore unità tra le linee da quattro e sfruttare gli esterni offensivi anche se in questo avvio di campionato lo abbiamo visto proporre sempre un 4-3-3 con una punta centrale e due esterni. . La manovra di gioco alterna passaggi orizzontali a filtranti verticali, chiamando in causa spesso sia i terzini, che avanzano il loro raggio d’azione con il passare del tempo, sia gli attaccanti bassi, che dialogano con i due o i tre centrocampisti centrali, alla ricerca dell’imbucata.
LA FASE DI POSSESSO
Costruzione e Sviluppo: La Juventus è una squadra molto fisica ma anche caratterizzata da grandi individualità, che fa dell’agonismo e della forza esplosiva i suoi punti di forza. La costruzione avviene quasi sempre dalla difesa, soprattutto quando in campo c'è Bonucci: sia se alta (con lancio lungo), sia se bassa, chiamando al dialogo il play Paredes o la mezzala, spesso Locatelli. Quando la palla arriva ad uno dei play, gli esterni si aprono e attaccano la profondità, con dei movimenti larghi per favorire l’inserimento dei terzini di spinta. Se gli spazi sono chiusi, allora la soluzione preferita è palla agli esterni di qualità per far saltare i meccanismi difensivi avversari. Frequenti anche gli inserimenti dei centrocampisti, McKennie e Rabiot su tutti.
Rifinitura e Finalizzazione: la rifinitura avviene per la maggior parte dell’esterno, con incursioni degli attaccanti o sovrapposizioni dei terzini che vanno al cross o alla conclusione. Vlahovic, perno dell'attacco, almeno in quesot avvio è poco servito e quindi lavora molto in proprio per crearsi le opportunità di finalizzazione.
LA FASE DI NON POSSESSO
Fase Difensiva: la squadra bianconera ha dimostrato una solidità difensiva in questo avvio come non si vedeva da tempo. L'innesto di Bremer ha giovato tantissimo anche sei il brasiliano ora gioca più di attesa che di aggressione come al Torino. Quando la squadra si difende cerca semrpre di arretrare il baricentro e far ripiegare le mezzali, in modo da mantenere superiorità numerica e creare densità. Preferisce infatti Max Allegri concedere spazio sull'esterno dove i suoi terzini sono abili marcatori, come Danilo, o velocisti come Alex Sandro.
Transizione Negativa e Positiva: Quando recupera palla e riparte la Juventus accompagna sempre con tanti uomini, il che può comportare problemi in caso di controrecupero palla. In caso di transizione negativa invece il contropressing è immediato, ma meno efficace della prima gestione Allegri. In passato infatti la Juventus era brava a chiudere tutti gli spazzi portando tanti uomini e tanta densità intorno al portare di palla avversaria, cosa che quest’anno, come lo scorso anno, non riesce alla perfezione nei meccanismi del tecnico livornese.
PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA
Plus: Inserimento tra linee, solidità difensiva, calci piazzati
Malus: Lentezza della manovra di gioco, spazio sugli esterni spesso presi nell'uno contro uno.
POSSIBILE CHIAVE DI LETTURA
Il turn over condizionerà molto le scelte tattiche ed il match. La Juventus sarà distratta dalla gara col Benfica ma allo stesso tempo non ha nessuna intenzione di toppare ancora, specie allo Stadium. Conoscendo Allegri la gara sarà subito impostata in modo tale da dare una sterzata al match e poi cercare di farlo addormentare nella parte centrale, provando poi a chiuderla nella seconda metà del secondo tempo. La Salernitana dal canto suo dovrà rimanere corta e compatta per tutta la prima frazione, cercando di andare al riposo sul risultato di parità, in modo da alimentare tensione e nervosismo tra i bianconeri, per cercare cosi poi l'episodio o lo stoccata vincente nella ripresa, con le squadre più lunghe e stanche. Molto dipenderà anche dal gioco che Nicola riuscirà a svilppare sugli esterni, specie con Mazzocchi, l'uomo in più in questo momento.
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