Pur disponendo di un ottimo potenziale offensivo, la Salernitana non ha segnato moltissimo nella prima parte di stagione. Per fortuna l'arrivo di Paulo Sousa ha rappresentato una svolta anche sotto questo punto di vista. Eppure la galleria degli eurogol è piuttosto ricca e Antonio Candreva ha aggiunto sabato scorso contro l'Udinese un'altra perla alla corposa collezione a tinte granata. In questo campionato, infatti, i "nostri" hanno siglato reti di pregevolissima fattura, roba che "se li avesse fatti Lautaro" avrebbero fatto il giro del web e delle tv nazionali fino a giugno. Il tiro all'angolino dell'estroso esterno offensivo è stato spettacolare, così come lo scambio nello stretto con un Piatek nella gara vinta per 1-0 al 94' contro l'Atalanta che, di fatto, ha regalato la salvezza anticipata alla Bersagliera. Ma, come detto, di gol di pregevole fattura ne abbiamo visti parecchi. Quello di Coulibaly col Monza, con la classica ragnatela tolta dall'incrocio, ha dato il via alla prima vittoria dell'era Sousa.  Ma qual è stato il più bello in assoluto? Ci viene in mente il pallonetto con cui Candreva gelò Lotito e l'Olimpico oppure la magia di Dia che permise alla Salernitana di aggiudicarsi lo scontro diretto col Verona in piena zona Cesarini. E non sono stati banali nemmeno i primi due gol in A di Pasquale Mazzocchi: dribbling ubriacante e sassata all'angolino contro l'Empoli del suo mentore Zanetti, palla all'incrocio dei pali sotto la curva Sud nel match con lo Spezia. Aggiungiamo: lo scambio nello stretto tra Dia e Piatek a Firenze, quello tra Coulibaly e Vilhena in casa con la Samp e ancora Dia a Lecce con un precisissimo tiro all'angolino che pietrificò Falcone. Per tanti motivi, però, premiamo quello storico di Dia al Maradona, con annesso tunnel a Oshimen e 60000 spettatori ammutoliti.

Sezione: News / Data: Mar 30 maggio 2023 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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